Città e ambiente

Vibo Valentia, Festival dell’Ambiente? Parco Urbano un disastro, Villa Gagliardi chiusa

Una città che di verde pubblico curato ne ha ben poco, riesce a trascurare gli unici polmoni verdi oltre la villa comunale Nazzareno Cremona.

Qualche tempo fa, il nostro giornale uscì con un articolo nel quale si denunciava lo stato di abbandono della storica Villa Gagliardi, un tesoro verde nel cuore della città ormai chiuso da anni. A stretto giro l’assessore Giovanni Russo (che non rispose a noi) fece sapere ad un altro giornale che presto il giardino che vide la marchesa Caterina Gagliardi accompagnarsi in meditazioni anche con Matilde Serao, sarebbe tornato ai suoi splendori.

Non vogliamo mettere in dubbio la parola e le promesse dell’assessore, ma ad oltre un anno la villa rimane chiusa ed abbandonata in grave degrado, nonostante Vibo sia diventata nel frattempo Capitale Italiana del Libro. Ad essa oggi si aggiunge lo stato di degrado altrettanto rilevante del Parco Urbano di Moderata Durant e la persistente chiusura dello spezzatino del Parco Archeologico.

Relativamente al Parco Urbano negli ultimi giorni un manipolo di cittadini ha deciso di scrivere una lettera aperta al sindaco Maria Limardo, nella quale lamentano una serie di gravi episodi accaduti nei mesi passati, lo scempio presente e chiedono un intervento rapido per il futuro. Una lettera che riportiamo integralmente e che sta facendo il giro dei social per raccogliere adesioni, come una sorta di petizione. Ecco il testo di seguito, non ha bisogno di altri commenti.

“Il giorno 15 maggio 2022, domenica mattina al Parco Urbano si è verificato l’ultimo incidente di cui siamo a conoscenza diretta, un ragazzo durante la sua tranquilla e pacata camminata è caduto rovinosamente, provocandosi abrasione a mani e ginocchia, dopo aver inciampato in un ostacolo costituito da un cordolo in cemento non ben visibile nel primo viale a sinistra, prima del bar. Nello stesso punto sono caduti due signori adulti, di cui uno lo scorso anno, riportando trauma facciale, e l’altro un mese fa circa procurandosi frattura di spalla. Un’altra segnalazione riferisce di una signora che con la caduta ha riportato frattura di bacino. I viali presentano diversi punti di pericolo, costituiti da rialzi, buche e fossi, perché il fondo andrebbe rifatto.
In questa primavera è stata realizzata una area fitness dotata di attrezzi sportivi, lodevole idea, accolta con grande entusiasmo dai frequentatori del Parco, peccato che gli attrezzi siano stati piantati in mezzo alla terra, su dei tappeti antiscivolo già scollati, con il terreno che si presenta deformato e sprofondato. In mezzo alla terra dovrebbero passare anche le carrozzine di eventuali portatori di handicap per accedere agli attrezzi loro dedicati, tra buche e avvallamenti, con il rischio di ribaltarsi. Intorno è tutto sporco, la terra rimossa addossata ai tronchi degli ulivi, che prima o poi la pioggia riporterà al suo posto. Le attrezzature sono già tutte infangate! Quanto descritto si inserisce in un contesto di degrado, incuria, abbandono, sporcizia e vandalismo di cui più volte si è scritto e segnalato anche per mezzo dei social che correntemente sono utilizzati dalle istituzioni e anche dalla nostra Sindaca. Dal 2018 un recinto dipinto di bianco circonda il bar, copre la vista sul prato dove prima vi erano posti dei tavolini, dove si poteva sorseggiare un caffè, prendere una bibita, un bicchier d’acqua, godendo della vista del verde. Il bar è sempre chiuso. Accanto al bar un’altra area è stata recintata e adibita a parco/asilo per bambini, privato. Convinti che la qualità della vita di una città e il benessere dei suoi cittadini passi anche dalla cura dei parchi e del verde in generale, determinati a promuovere la bellezza come salvezza dalle barbarie, certi di rappresentare molti più cittadini di quanto abbiano sottoscritto, Sicuri della Sua sensibilità al problema ci rivolgiamo a Lei Signor Prefetto affinché il caso Parco Urbano venga affrontato e risolto e non si aggiunga alla lunga lista di opere incompiute. Dopo quanto sopra esposto, proponiamo/chiediamo:
1) la messa in sicurezza (ripristino del fondo dei viali
2) il ripristino dei sedili e delle panchine
3) la rimozione di ogni recinzione
4) l’allaccio delle fontane alla rete idrica
5) la progettazione, pianificazione (architetti paesaggisti)
6) gestione e cura del verde
7) l’apertura del bar (orari del parco)  
8) postazione salvavita (collocazione defibrillatore che era stato donato al parco)
9) vigilanza e rispetto dei divieti”. (seguono le firme)

Non servono altre parole. Ben venga il Festival dell’Ambiente annunciato con tanto di fanfara, signori amministratori, ma vogliamo riaprire Vibo Valentia, una città che è diventata chiusa?