Politica

Green Pass “a due livelli”: che cosa può cambiare da lunedì con il nuovo decreto Draghi

Le Regioni chiedono che in zona bianca si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. Ma il Governo Dragh vuole di più.

Menre la curva dei contagi giornalieri continua a salire, il Governo prova ad ingegnarsi per trovare un sistema per porre un freno alla nuova diffusione del virus ed evitare nuove chiusure che sarebbero devastanti. Il Green pass è il tema caldo di questi giorni. Come sarà e dove sarà obbligatorio? Suk punto si sta facendo strada l’ipotesi di un certificato a due livelli: light e normale.

Lunedì dovrebbe entrare in vigore il nuovo decreto Draghi che sarà varato nel week end, ma ancora ci sono posizione distanti tra l’esecutivo e le Regioni, ma anche all’interno dello stesso Governo con la Lega che pressa per ridurre al minimo i disagi e le limitazioni per gli italiani, sposando le richieste delle Regioni.

Quello che il Carroccio proprio non riesce a digerire è la proroga dello Sato di Ermergenza, in scadenza a fine mese e che Draghi vuole rinnovare fino al 31 ottobre o addirittura fino al 31 dicembre.

Le Regioni hanno avanzato le loro richieste chiaramente: i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla, con tutte le limitazioni del caso, prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Il governo pensa a una percentuale del 5% per le terapie intensive e del 10% per i reparti medici

Ma soprattutto i le Regioni chiedono che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. In poche parole, i Governatori vogliono che si utilizzi il certificato per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite. Invece il governo, meno la Lega, vuole di più per fermare la corsa del virus, che a causa della variante Delta è tornato a far paura nei numeri dei contagi, anche se i ricoveri continuano ad essere pochi.

Con il nuovo decreto il Governo vuole distinguere le attività su tre livelli: i servizi essenziali che non richiedono green pass, quelli che ne prevedono una versione ‘light’ -dunque una sola dose di vaccino – e infine le attività per cui il certificato verde dovrà attestare la vaccinazione completa.

Il green pass potrebbe essere esteso anche a spettacoli, viaggi, sport, mentre si tratta ancora sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente sarebbe quella di prevedere un pass “leggero”, quindi rilasciato a chi ha effettuato soltanto una dose, oppure il tampone negativo effettuato nelle 48 precedenti. 

Per bar e ristoranti il governo vuole introdurre il green pass, anche se solo per i tavoli all’interno e pur con una sola dose, lasciando comunque libere le consumazioni al bancone o all’esterno del locale, anche in zina bianca.

Il green pass, dunque, dovrebbe essere a due livelli: con una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso, con doppia dose per i luoghi più affollati. È una delle ipotesi che il governo discuterà nelle prossime ore.