Il Governo pensa al “modello francese”, ma meno rigido. Dovrebbero essere esclusi dall’obbligo di avere la certificazione i clienti dei bar.
Italia sulla scia della Francia, ma con obblighi meno cogenti rispetto a quelli varati Oltralpe. Servirà il Green Pass per svolgere la maggior parte delle attività in luoghi pubblici o situazioni in cui è possibile es ipotizzabile un assembramento, ma non per andare al bar o prendere la metropolitana: si tratta della via italiana che conduce all’obbligatorietà del certificato verde, che attesta che un cittadino è negativo al coronavirus o che è stato vaccinato. Il Decreto legge, che palazzo Chigi sta studiando, potrebbe essere varato entro la fine del mese di luglio.
Il presidente francese Macron vuole rendere obbligatorio il Green Pass per chi vuole viaggiare su mezzi di trasporto pubblico, per chi vuole entrare in locali pubblici, come bar e ristoranti, e per chi vuole partecipare ad eventi in cui è prevista la presenza di un pubblico numeroso.
Il Green Pass potrebbe diventare obbligatorio per chi viaggia su mezzi pubblici a lunga percorrenza, come treni o aerei, ma non per il trasporto pubblico locale (bus e metropolitane). Per i ristoranti si potrebbe introdurre l’obbilgo di Green Pass solo per i clienti che mangiano al chiuso, mentre i bar saranno esclusi. Il Pass di contro potrebbe servire per entrare allo stadio, assistere ad un concerto e partecipare a raduni o cerimonie.
Il nuovo decreto legge, come riporta i Corriere della Sera, potrebbe prvedere pesanti sanzioni: cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti sprovvisti di certificazione verde, ridotti a 260 se si paga entro il quinto giorno.
I contagi da coronavirus, soprattutto a causa della variante Delta, stanno tornando a crescere e l’introduzione del Green Pass obbligatorio dovrebbe servire a scongiurare il ritorno alle restrizioni rigide che da oltre un anno hanno penalizzato economia e libertà personale.