
Il vicesindaco lascia dopo tre anni l’amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo.
«Caro Sindaco, con la presente ti comunico la decisione di dare le mie dimissioni dall’incarico di vicesindaco e di assessore, affidatemi con i Decreti n. 1 del 12/6/2019 e n. 2 del 14/6/2019», inizia così la lettera di dimissioni del vicesindaco del Comune di Vibo Valentia , Domenico Primerano, tecnico in una amministrazione prettamante politica, voluto fortemente da Maria Limardo al momento del suo insediamento, che oltre alla carica di vice gli aveva affidato la delega alla programmazione strategica, alla Governance locale e Cittadinanza attiva.
Dopo avere ringraziato la prima cittadina per la fiducia accordatagli in questi anni, Primerano ricorda le difficoltà incontrate ad inizio della nuova amministrazione: «Sin dall’inizio del mandato ci siamo trovati in una tempesta perfetta (non è questo il momento per ricordare gli avvenimenti) – scrive ancora l’ormai ex assessore e vice sindaco – che con grande impegno e serietà abbiamo affrontato per non affondare e adesso si vedono i risultati e il futuro sarà sicuramente migliore».
I gruppi consiliari sono troppo autoreferenziali
Primerano poi spiega che le sue dimissioni sono dovute al cambiamento del quadro politico cittadino, dovuto ai continui cambiamenti dei gruppi consiliari. «Proprio la conformazione dell’attuale maggioranza, la sua specifica caratterizzazione, pone il problema della mia permanenza in Giunta: ed essendo io un tecnico, ritengo non sussistano più le condizioni della mia presenza nell’esecutivo comunale», affonda il colpo di fioretto Primerano che poi affida alla sua nota anche alcune riflessioni polemiche con il modo di intendere la politica, domandandosi se «i gruppi politici, riconosciuti dalla Costituzione, cerniera tra i cittadini e il governo locale, siano realmente capaci di assolvere a tale compito oppure siano gruppi autoreferenziali. Sono questioni di grande attualità, (sfiducia nella politica e nei corpi intermedi), che sintetizzano le difficoltà che si registrano sui social e impongono una riflessione seria e profonda e un confronto più generale finalizzato alla crescita civile e democratica della nostra comunità».
Il riferimento, ovviamente, va anche alle recenti vicende dell’evetuale rimpasto nella giunta Limardo, con le richieste respimte di alcuni esponenti vicini al presidente Occhiuto, respinti dal sindaco che adesso deve affrontare una nuova battaglia poltica, anche all’interno della sua coalizione.
Non si può affidare solo alla politica il rilancio di Vibo
«D’altra parte è impossibile trasformare Vibo Valentia in una città moderna e sostenibile in pochi anni. Occorre come abbiamo fatto, discuterne con la forze produttive e sociali e con il terzo settore, infatti non ci si può affidare solo alla classe dirigente politica per il rilancio del territorio. E’ necessario condividere il progetto con i cittadini attivi che, a ragione, diffidano di chiunque si avvicini cercando di programmare il loro futuro, e dimostrare con i fatti il cambiamento», prosegue Primerano.
«Ho messo a disposizione della Città e dell’Amministrazione, le mie competenze ed il mio tempo sottraendolo ai miei familiari, ai quali sono grato per avermi sostenuto in questo prestigioso incarico. E’ stato un impegno forte e qualificante per la mia vita. Insieme abbiamo lavorato molto. Si dovrà lavorare ancora tanto. Vibo Valentia nei prossimi mesi ed anni sarà un cantiere. Volendo con un po’ di coraggio si può ripartire tutti insieme per la programmazione e realizzazione di Vibo2030, (con i propri distinguo) basta solo volerlo».
I ringraziamenti di Primerano
«Ti ringrazio, Maria, per la fiducia e la stima fin qui assicuratami. Ti riconosco intelligenza politica, gentilezza ed energia, capacità amministrativa ma anche maggiore coraggio di cambiare, in modo di svegliare la città. E lo dico con affetto.
Ti auguro di raccogliere in questi due anni di mandato i risultati della azione amministrativa per cui ti sei spesa senza un attimo di tregua».