Politica

Riaperture, le proposte delle Regioni per ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema e teatri

Ristoranti, trattorie e pizzerie aperti sia a pranzo che a cena, aperti anche bar e pasticcerie, gelaterie e rosticcerie, anche nei territori con «scenari epidemiologici ad alto rischio».

È una delle proposte contenute delle Regioni contenuta nella bozza di un dcoumento sulle riaperture che sarà consegnato al Governo. In tutto sei pagine di testo suddivise in tre capitoli: Ristorazione, Palestre e piscine e Cinema e spettacoli dal vivo. Vediamo cosa contiene questo documento.

Ristoranti , trattorie, pizzerie, bar

Secondo le Regioni è possibile prevederne l’apertura anche nellezonerosse, utilizzando «strategie di screening/testing». Misurazione della temperatura all’ingresso, divieto di assembramento davanti ai locali, ingresso su prenotazione (non obbligatorio). Distanziamento dei tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno 2 metri di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso e almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, dehors). Per il resto le misure non cambiano: mascherine anche per i clienti quando non sono al tavolo, menu digitale o in stampa plastificata, disinfezione delle superfici dopo ogni servizio. Nei bar e nelle pasticcerie senza posti a sedere lL’accesso è consentito «a un numero limitato di clienti per volta», assicurando la distanza di 2 metri tra le persone anche per le consumazioni al banco.

Palestre e Piscine

Palestre e piscine, secondo le Regioni possono aprire anche in scenari ad alto rischio. Gli ingressi e le attività devono essere pianificati e regolamentati per evitare assembramenti. Spazi, spogliatoi e docce decono essere orfganizzati in modo da garantire la distanza di 2 metri, che può diventare 1 quando non si svolge attività fisica. Le macchine delle palestre devono essere disinfettate dopo ogni uso. Porte e finestre devono restare aperte «il piu possibile».

Nelle piscine, in particolare, la presenza in vasca «è calcolata con un indice di 7mq di superficie di acqua a persona», quindi ridotta rispetto ai 10 metri consentiti quando le piscine erano state riaperte. Prima di entrare in vasca è obbligatoria la doccia saponata. «È obbligatorio l’uso della cuffia, è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua».

Cinema e Teatro

Prevista la riapertura anche in caso di evidenza epodemiologica medio alta. Tra gli utenti, conviventi esclusi, è raccomandata una distanza interpersonale di «almeno 1 metro». Se possibile privilegiare l’accesso su prenotazione. Potrà essere rilevata la temperatura e vietato l’ingresso con febbre oltre 37,5. Non si può assistere agli spettacoli in piedi e i posti a sedere vanno distanziati lasciando «almeno 1 metro» tra uno spettatore e l’altro «sia frontalmente che lateralmente» con mascherina obbligatoria. Se viene lasciata la facoltà di non indossare la mascherina quando si sta seduti, la distanza è raddoppiata a 2 metri. Porte e finestre devono essere lasciate aperte il più possibile».

Nei teatri occorre, inoltre mantenere la distanza interpersonale anche durante le prove, nelle aree trucco, nel laboratori sartoriali: «L’uso promiscuo dei camerini è da evitare salvo assicurare un adeguato distanziamento interpersonale unito a una adeguata pulizia delle superfici». Artisti e personale devono indossare la mascherina «quando l’attività non consente il rispetto del distanziamento».

Danza

Nella danza non è possibile usare mascherine e applicare il distanziamento per cui nella bozza è scritto che «devono essere prese in considerazione anche altre misure di mitigazione» definite alle singole compagnie e assimilabili a quelle delle palestre e degli sport di squadra.