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Razzo cinese, gli ultimi aggiornamenti e cosa vuol dire remota possibilità di impatto

Ecco tutte le ultime notizie con gli orari e le traiettorie possibili per il rientro. Il Dipartimento di Protezione Civile continua a tranquillizzare: rischio remoto.

Dove cadrà ( SE CADRà) il razzo cinese? Le previsioni diventano più accurate con l’avvicinarsi del momento del rientro in bassa atmosfera del primo stadio del razzo Lunga Marcia 5B che il 28 aprile ha lanciato il primo modulo della stazione spaziale cinese Tianhe.

Attualmente l’incontro tra tra il razzo e la Terra è previsto alle 03:43 del 9 maggio con un intervallo di confidenza di circa 3 ore. Ovvero tra la mezzanotte e mezza e le 6:43 del mattino. 

Razzo cinese, dove potrebero cadere i frammenti

Questa mappa pubblicata della Protezione Civile mostra le aree sorvolate durante tale finestra temporale, e quindi quelle dove potrebbe avvenirela caduta dei frammenti del razzo. Come si evince, la Calabria potrebbe essere interessata nella zona di confine tra la provincia di Reggio Calabria e quella di Vibo Valentia.

Nelle tre traiettorie ipotizzate rientrano dieci regioni italiane per le quali il Dipartimento di Protezione Civile ha messo una nota di allerta, iinvitando i cittadini a restare al chiuso durante la finestra compatibile di transito. Le regioni, tutte del Centro Sud sono:

  • Umbria;
  • Lazio;
  • Abruzzo;
  • Molise;
  • Campania;
  • Basilicata;
  • Puglia;
  • Calabria;
  • Sicilia;
  • Sardegna

Come spiegato dagli esperti la gran parte dell’oggetto si vaporizzerà, ma alcuni pezzi potrebbero sopravvivere fino al suolo, da qui la legittima preoccupazione delle autorità di mezzo mondo. Ma che cosa vuol dire ‘non si può escludere la remota possibilità’ di un interessamento del nostro territorio? Ipotizzando 1000 oggetti spaziali con le stesse caratteristiche in rientro incontrollato nello stesso momento, in tutto il mondo non sarebbero più di 3 le persone coinvolte. Lo spiega in un post quasi criptico la stessa Protezione Civile.

Tra l’ironia del web e la serità di Codacons e Coldiretti

Se nel frattempo il web ha ovviamente preso con ironia la faccenda, c’è chi, come l’associazione dei consumatori Codacons, già si dice pronta ad intentare causa nel caso i detriti del razzo possano provvocare danni a cose o persone. Coldiretti dal canto su stima in 5 milioni i bovini e ovini (mucche e capre) che potrebbero restare vittima di un eventuale impatto.