Costume e società

Primo maggio e polemiche: Fedez contro la Rai. E la politica, anche in Calabria, come solito si spacca

Per Occhiuro il rapper ha avuto la massima libertà di espressione, mentre Morra insiste sul Sistema dell’emittente pagata con i soldi del canone.

«Qualcuno come Ostellari ha detto che ci sono altre priorità in questo momento di pandemia rispetto al Disegno di Legge Zan, e allora vediamole queste priorità: il Senato non ha avuto tempo per il Disegno di Legge Zan perché doveva discutere l’Etichettatura del vino, la riorganizzazione del Coni, l’indennità di bilinguismo ai poliziotti di Bolzano e per non farsi mancare niente il reintegro del vitalizio di Formigoni». Con queste parole il rapper Fedez, dal palco del Concerto del Primo Maggio a Roma, ha sostenuto la necessità della discussione sulla proposta a firma del deputato Alessandro Zan (Pd), che propone modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere.

Il senatore Andrea Ostellari non è stato l’unico esponente della Lega cui ha più volte fatto riferimento con toni polemici il cantautore Fedez.

Le polemiche non sono così mancate, con l’Italia – come al solito – distinta in due fazioni: favorevoli e contrari. Con Fedez che accusa la Rai di volerlo censurare preventivamente e la stessa Rai che, ovviamente, ha invece seccamente smentito.

Il leader della Lega Matteo Salvini ha replicato alle accuse di ostruzionismo nei confronti del Ddl Zan mosse da Fedez, sottolineando che una legge per tutelare i diversi orientamenti sessuali e le discriminazioni in Italia già esiste: «Adoro e difendo la libertà di pensare, di scrivere, di parlare, di amare. Ognuno può amare chi vuole, come vuole, quanto vuole. – ha scritto in un post il leader della Lega – E chi discrimina o aggredisce va punito, come previsto dalla legge. È già così, per fortuna. Chi aggredisce un omosessuale o un eterosessuale, un bianco o un nero, un cristiano o un buddhista, un giovane o un anziano, rischia fino a 16 anni di carcere. È già così. Reinvito Fedez a bere un caffè, tranquilli, per parlare di libertà e di diritti».

Con una nota Roberto Occhiuto, senatore cosentino e capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, papabile candidato a Governatore della Calabria, aggiunge: «Fedez non ha subito alcuna censura. Anzi, ha avuto modo di dire la sua durante un evento pubblico trasmesso dalla tivù di Stato e pagato, con il canone, da tutti gli italiani, che aveva tutt’altro scopo. Magari la prossima volta il rapper potrebbe evitare di utilizzare stupide e condannabili dichiarazioni di qualche politico locale (di affermazioni improvvide è piena la rete, e hanno tutti i colori politici) per attaccare frontalmente un partito che ha il diritto di pensarla in modo opposto a come la pensa lui. Forza Italia ha già votato contro il ddl Zan, perché lo ritiene sbagliato, garantendo – come sempre accaduto in queste materie – la libertà di coscienza per chi ha sensibilità diverse e legittime in un grande partito liberale come il nostro. Viva, dunque, la libertà di espressione, per tutti- Viva, quindi, anche la libertà di critica ad un provvedimento che rappresenterebbe, così la pensiamo noi, un passo indietro proprio sul piano della libertà d’espressione che Fedez dice di voler difendere».

Di tutt’altra opinione il pentastellato deputato calabrese Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che affida il suo pensiero a un post sui social: «Novembre 2020, vengo censurato su Rai 3, con le opposizioni che in commissione antimafia annunciano le loro dimissioni se Morra rimane. A distanza di 6 mesi le opposizioni non si sono dimesse, e di mafia se ne parla sempre meno in Rai, ovviamente. Nel frattempo sono stato espulso e non sono nella maggioranza parlamentare che vota per il governo Draghi. Maggio 2021, Fedez subisce pressioni da Rai 3 per un testo che, ad avviso di alcuni dirigenti Rai, non avrebbe potuto leggere per il “contesto”. Gli si imputa di non adeguarsi al “sistema”, di voler richiamare la centralità politica dei diritti civili. Chi governa in Rai? Il Sistema, chiaramente. E lo dimostra con le censure ed i tentativi di censura che attua».

Solo un’osservazione a margine di tutto. Se stiamo parlando e se se ne parla è perchè in Italia esiste – ancora – la libertà di manifestazione del pensiero e nessuna censura può abbatterla. Poi esistono altre questioni, quelle di opportunità e di luogo, ed è un altro discorso. Se Fedez ha parlato dal palco del Concertone è perchè nessuno lo ha censurato (avrebbero voulto farlo? Peggio per chi ci ha provato) . Ed in ogni caso ognuno è libero di pensarla diversamente.