Il giovane missionario scalabriniano, di origini miletesi, è deceduto nel 2007 a causa di un male incurabile.
E’ stata una serata magica quella vissuta ieri sera a Mileto. La festa di San Rocco (limitata alle celebrazioni religiose) Si è conclusa la cerimonia di intitolazione della villa comunale a padre Raffaele De Lorenzo, giovane missionario scalabriniano, originario di Mileto, deceduto nel 2007 per via di un male incurabile, all’età di 36 anni, che ha lasciato nella Comunità un bellissimo ricordo.
La richiesta dell’intitolazione era pervenuta al Comune nel 2019 da parte della Fondazione a lui intitolata e la giunta, presieduta dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano, aveva accolto la richiesta con delibera n. 20 del 21.2.2020. Dopo alcuni chiarimenti con delibera la Prefettura di Vibo Valentia ha autorizzato l’intitolazione.
Ieri sera dopo la concelebrazione della messa all’aperto in piazza Badia, presieduta da padre Gianni Borin e con la presenza di padre Gabriele Bergoglio, oltre a un nutrito gruppo di sacerdoti diocesani, il corteo si è spostato in villa, ove il primo cittadino e Maria Lustrì, madre di padre Raffaele, hanno scoperto la teca in cristallo riproducente un ritratto sorridente di quest’ultimo e una sua frase : “che il tuo sguardo sia luce per gli altri. Fà in modo che tutti coloro che ti stanno intorno sentano il “sapore” dell’amore di Dio”.
Giordano nel suo discorso ha tenuto a rimarcare la motivazione di questa scelta: “Quando abbiamo avuto questa richiesta ci abbiamo pensato ma non tanto. La figura di padre De Lorenzo, sempre sorridente, non poteva che essere di buon auspicio per le nostre nuove generazioni. Quindi abbiamo deciso di accogliere la richiesta perchè avere in villa, che è il luogo più centrale di tutto il Comune di Mileto, una teca riproducente il suo volto sorridente e una frase bellissima, non può che essere educativo verso i nostri giovani, affinchè perseguano una vita fatta di rispetto e di amore. Un giorno bello per Mileto e siamo grati alla madre Maria Lustrì per averci fatto questo bel dono”