Costume e società

Le nuove corse dei bus verso le località balneari ma ci si dimentica dell’altra Calabria

Calabria e turismo sembrano due poli distanti anni luce uno dall’altro. A questi si aggiungono gli spot della politica che annualmente durante il periodo cominciano a intasare le bacheche dei social e dei giornali, per poi puntualmente cadere nel dimenticatoio al termine dell’estate. L’ultimo caso riguarda i bus che collegano l’aeroporto di Lamezia Terme alle località balneare. Un’ottima scelta, ma che rischia di rimanere un caso isolato. Infatti, continuano a rimanere isolati i territori, quelli che potrebbero accogliere il nuovo turismo che da anni non è legato solamente al mare. Un esempio è Serra San Bruno, collegata all’aeroporto internazionale con una sola corsa, operata dalle Ferrovie della Calabria. Il bus parte dalla cittadina della Certosa alle 5:30 e arriva alla stazione di Francavilla Angitola alle 6:28, dopo avere attraversato tutti i paesini. Qui bisognerà aspettare il cambio con il bus che arriva da Vibo Valentia alle 6:44, con arrivo nello scalo lametino alle 7:00. Identica cosa al ritorno, unica corsa con partenza dall’aeroporto di Lamezia Terme alle 14:45 e arrivo a Francavilla Angitola alle 15:05, qui bisognerà attendere il bus che da Catanzaro porta a Serra San Bruno con arrivo nelle Serre poco dopo le 16:00. Oltre a questo programma, il buio Se non si è in orario bisogna optare per l’autostop oppure auto munirsi. A questo aggiungiamo anche la situazione strade. Sempre rimanendo in tema di collegamenti nelle Serre, l’ex SS110 è ormai chiusa da 4 anni, con i pendolari che sono costretti ad attraversare i centri di Monterosso e Capistrano. Senza servizi i turisti stentano ad arrivare e di conseguenza l’economia continua a risentirne, favorendo emigrazione emigrazione e spopolamento. Non sono da meno i collegamenti con la stazione ferroviaria di Vibo Valentia – Pizzo, dove l’unico bus diretto, sempre operato dalle Ferrovie della Calabria, parte da Serra San Bruno alle 14:05 e arriva in stazione alle 15:26, sempre dopo avere attraversato i piccoli paesi. Per la corsa inversa le si può optare per due orari alle 6:30 con arrivo alle 7:50 e alle 12:32 e destinazione raggiunta alle 13:52. Ora ci si interroga, gli abitanti delle aree interne sono figli di un Dio minore? Pagano le tasse come gli altri? I servizi sono solo esclusivi per le località di mare? Un velo ancora più pietoso bisogna stenderlo sull’accoglienza degli emigrati, il classico turismo di rientro. Ogni anno il numero cala e quando vi sono associazioni all’estero che promuovono la Calabria si fa di tutto per contrastarli, salvo però sbandierare al mondo che gli emigrati e le associazioni sono importanti. Forse, importanti per partecipare alle sagre che puntualmente sono finanziate? Il tutto a discapito dell’investimento turistico verso siti ricchi di storia, cultura e arte. Il grave errore della politica, dunque, continua a essere quello di emarginare ancora di più i territori delle aree interne, non rimanendo al passo con i tempi nel campo turistico. Il turismo è cambiato da un po’ di anni, anche se qui nessuno se ne accorge, ma l’unica cosa che in Calabria non cambierà mai sono i servizi per chi questa Regione la vive 12 mesi all’anno e non solo per poche settimane. Si critica la Nazione perché fa la differenza tra Nord e Sud, ma poi la politica di casa nostra si comporta allo stesso modo tra aree di mare e di montagna. Bisogna fare anche dell’autocritica, con le comunità che assistono in maniera passiva alla decadenza e al divario. Se per le strade della litoranea ci sono sempre risorse è mai possibile che per le arterie interne non si provvede nemmeno alla pulizia delle erbacce? Se per le strade di collegamento con i mare ci sono lavori e mai possibile che per la Trasversale delle Serre si deve attendere 50 anni per il completamento? Domande che sicuramente non troveranno risposte e puntualmente ogni anno saremo qui a raccontare ciò che funzioni, ben poco, o meno. L’importante è creare spot senza ascoltare le difficoltà di intere popolazioni e le necessità di chi vorrebbe tornare al paese natio, anche se solo per qualche giorno, così come è importante esaltarsi per un articolo pubblicato sulla stampa estera che mette a risalto le bellezze che ben conosciamo e amiamo, ma sarebbe importante che chi pubblica si faccia il viaggio in Calabria e con obiettività ne descriva la permanenza e quello che si è trovato, perché questa regione non è solamente la parte costiera.

veduta Certosa Serra San Bruno