Da ieri sulla pagina facebook del Sistema Bibliotecario Vibonese è apparso un post che lancia un allarme. E se la biblioteca chiudesse i battenti?
Il Sistema Bibliotecario Vibonese è davvero in crisi e rischia la chiusura? Non abbiamo la risposta certa a questa domanda, ma da ieri da quando è apparso un post sui social della biblioteca che ha sede a palazzo Santa Chiara, un campanello di allarme è risuonato anche nella nostra redazione. Che succede? Succede che le biblioteche pubbliche sono in grave crisi in tutta Italia e che in Calabria, ovviamente, questa crisi morda ancor di più che altrove, data la tradizionale abitudine di chi ci amministra e governa di dimenticare che la cultura e quindi la lettura sono alla base di ogni società civile.
Queste istituzioni, come il Sbv, sono oggettivamente in situazione di drammatica difficoltà. In varie città italiane il personale delle biblioteche è sceso in sciopero contro il precariato che è ormai diventato regola in questo tipo di servizio.
“Un esempio eclatante di questo stato di cose in Calabria è quello dei sistemi bibliotecari e particolarmente del Sistema Bibliotecario Vibonese – si legge in una nota social passata inosservata ai più -: è la più grande biblioteca pubblica della Calabria, un laboratorio di cultura, un centro di studi, il promotore di iniziative culturali di grande rilevanza, un centro di competenze, Polo del Servizio Bibliotecario Regionale, e malgrado tutto questo dopo trent’anni e più di lavoro è arrivato a un punto morto. Ci sono grandi difficoltà sul piano del personale che non sopportando più la precarietà ha cercato lavoro altrove in Europa, c’è una difficoltà finanziaria avendo la Regione definanziato queste attività e sostenuto proprie funzioni con somme inferiori al loro costo. Il vibonese che già soffre per i paesi in via di abbandono, perdita di popolazioni, crisi dell’istruzione, rischia la desertificazione culturale. Si possono presentare anche mille libri al mese, ma la sostanza è che in Calabria sono pochissimi a leggere e a essere istruiti, i paesi e la città avrebbero bisogno di ben altro. Se il Sistema Bibliotecario dovesse chiudere𝐬𝐚𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐯𝐢𝐛𝐨𝐧𝐞𝐬𝐞 𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐂𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐢𝐚, la condanna a uno stato di minorità di cui nessuno sembra rendersi conto. Meno che mai certa politica che invece di trovare soluzioni ha infierito e creato difficoltà.“.
Di una politica, aggiungiamo noi, che continua a finanziare sagre (a pagamento) e pinzillacchere. “il popolo ha fame di cultura?”. “Che angi un pò di salsicce!”.