Attualità

Dura condanna di Libera per l’aggressione ai due carabinieri a Soriano: «Atto vile»

L’associazione contro tutte le mafie esprime solidarietà a i due militari durante un’operazione di controllo.

«Apprendiamo con sdegno quanto successo ai danni di due carabinieri in servizio della stazione di Soriano Calabro. Condanniamo con forza il vile atto perpetrato da due giovani, uno dei quali purtroppo, già noto alle forze dell’ordine», inizia così una nota stampa con la quale il coordinamento provinciale di Libera condanna il gesto compiuto nei giorni scorsi nei confronti di due militari della stazione di Soriano Calabro. In seguito all’aggressione, uno dei due militari ha riportato la frattura del setto nasale mentre l’altro una serie di contusioni su diverse parti del corpo, mentre sono stati arrestati Salvatore Emmanuele, personaggio già noto alle forze dell’ordine e considerato appartenente al gruppo degli Emanuele, e Vincenzo Primerano, fratello di un assessore del Comune di Soriano.

«Rinnoviamo la nostra vicinanza – continua la nota di Libera – a tutti gli uomini e le donne dell’arma, a loro il nostro sostegno e apprezzamento per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo nei nostri territori. Impegno che non si ferma, non indietreggia ma anzi, avanza con determinazione e forza per sottrarre spazi alla criminalità organizzata e ristabilire il senso di appartenenza ad uno Stato presente, forte e credibile.»

 «Colpire l’arma, ed in generale le donne ed gli uomini dello Stato, vuol dire colpire la lotta dei familiari delle vittime innocenti delle mafie conclude il coordinamento di Libera – nella loro ricerca di verità e giustizia, la fiducia nel futuro di tantissimi ragazzi e ragazze che incontrano nelle scuole divenendo punti di riferimento imprescindibili. Siamo sicuri di rappresentare la voce di tutta la comunità vibonese che, il 24 dicembre del 2019, all’indomani dell’operazione Rinascita-Scott, ha deciso di recarsi davanti al comando provinciale dei carabinieri stringendosi in un lunghissimo applauso, uniti ed insieme dalla stessa parte, quella dello Stato.»