Costume e società

Capitale Italiana della Cultura 2024, Capistrano con grinta si prepara per il dossier

Il oiccolo centro del Vibonese pronto a lanciare il guanto di sfida. Il 7 agosto nella giornata dell’emigrante, si parlerà del progetto.

Tra le ventiquattro località italiane candidate a Capitale della Cultura 2024 Capistrano è la più piccola in termini di abitanti. Il centro della Valle dell’Angitola però prova a sognare in grande. Quella che sembrava una folle idea del giovane sindaco Marco Martino, si è dimostrata una grande opportunità da cogliere.

Per affrontare al meglio questa candidatura, ora sarà necessario redigere un dossier con tutte le potenzialità culturali che il territorio possiede con Marco Martino che ha deciso di coinvolgere tutto il territorio Angitolano. Capistrano tra le sue particolarità possiede gli affreschi di Pierre Auguste Renoir, però non vanno dimenticati nemmeno l’arciprete Manfrida e il pittore Franco Natale, che hanno reso importante il paese in Italia. Anche nel mondo, attraverso i suoi emigrati, Capistrano ha persone di cultura che potranno tornare utili soprattutto in questo momento.

Dal canto suo, Marco Martino ha spesso evidenziato comesi oensi di rivalutare i suoi emigrati che hanno portato nel mondo quei sani principi e storie che hanno contraddistinto il paese. Per questo ha organizzato la giornata dell’emigrante che si svolgerà il prossimo 7 agosto, all’interno del quale si parlerà anche della candidatura a capitale della cultura italiana 2024 e saranno consegnati gli attestati per coloro che si sono contraddistinti nell’emergenza pandemica.

Noi ci faremo trovare pronti osserva il sindaco Marco Martino -. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze che si leghino al territorio dell’Angitolano, consapevoli che l’unione faccia la forza. Quella che ci offre il ministero della cultura è una grande opportunità, unica nel suo genere. Abbiamo già scritto una pagina importante di storia locale e vogliamo sognare in grande. Tra le pretendenti ci sono paesi e città sulla carta più blasonate, ma entrare nella serie finale ci fa capire come questo territorio abbia le possibilità di crescere attraverso il suo patrimonio culturale”.