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A Mileto la Festa per il Giubileo Sacerdotale di mons. Luigi Renzo

L’indirizzo di saluto dell’Amministratore Apostolico della Diocesi di Mileto Nicotera Tropea, mons. Oliva

Nella Basilica Cattedrale di Mileto ha avuto luogo la Festa per i cinquant’anni di sacerdozio di mons. Luigi Renzo, Vescovo Emerito della Diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea. Vi hanno preso parte diverse autorità civili e militari tra cui il Vice Prefetto di Vibo Valentia Eugenio Pitaro, il Sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, il Sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, diversi Vescovi tra i quali mons. Francesco Oliva, Amministratore Apostolico della Diocesi, mons. Fortunato Morrone, Vescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, mons. Vincenzo Rimedio Vescovo Emerito della Diocesi di Lamezia Terme e mons. Varrà in rappresentanza del Vescovo mons. Francesco Milito della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi.

Alla presenza della stragrande maggioranza del clero diocesano e di numerosi fedeli, mons. Renzo ha presieduto la liturgia Eucaristica. In apertura con un pensiero di saluto, mons. Oliva a nome della Diocesi gli ha rivolto un indirizzo di ringraziamento. Ricordando i suoi 50 anni di sacerdozio ha anche evocato le tappe essenziali del suo ministero episcopale a Mileto. A nome della comunità, ha anche offerto una artistica statua della Madonna in bronzo, opera dell’artista Michele Zappino.

Nella sua omelia il vescovo Renzo ha ringraziato commosso e ha ricordato i momenti più significativi del suo servizio pastorale: la visita pastorale, i convegni, il Sinodo, l’animazione culturale. Al termine della liturgia il Sindaco di Mileto ha preso la parola facendo memoria dei momenti di collaborazione e di iniziative comuni “nei quali il Vescovo non si è mai sottratto”, ha anche offerto una targa ricordo che sintetizza questi momenti. Anche mons. Rimedio in un breve intervento ha voluto significare l’ecclesialità e la centralità del ruolo del Vescovo come immagine del Buon Pastore capace di offrire la vita per il gregge.

Significativo e commovente è stato il momento finale: mons. Renzo ha comunicato di voler lasciare alla Madonna di Romania di Tropea, come ricordo, l’anello episcopale, offertogli dalla Diocesi al suo ingresso. Un caloroso applauso ha accolto il gesto ed è diventato un segno di saluto.

Questo il testo integrale dell’indirizzo di saluto di mons. Oliva al Vescovo Emerito Luigi Renzo:

Eccellenze rev.me, Sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, Fedeli tutti,

Carissimo mons. Luigi,

all’inizio di questa celebrazione eucaristica desidero ringraziare il Signore per il tuo 50° anniversario di ordinazione presbiterale e per il dono del tuo ministero episcopale in questa chiesa diocesana. Lo faccio a nome del popolo santo di Dio che è in Mileto-Nicotera-Tropea come anche degli Ecc. mi Vescovi delle Chiese di Calabria, del clero diocesano e delle Autorità tutte.

La nostra gratitudine va al Signore, Pastore dei pastori, per avere eletto te, don Luigi, alla guida pastorale di questa Chiesa. Il Signore ha gradito la tua dedizione, umiltà e mitezza. Come san Giuseppe, custode del Redentore, hai custodito questo gregge, sapendo talvolta metterti da parte per il suo bene. Lo hai guidato con quella fede che ci porta a credere che Dio può operare anche attraverso le fragilità e debolezze umane e che nelle nostre povertà ed umiliazioni è possibile incontrarlo. Questo popolo ti dice semplicemente: grazie! Grazie per le fatiche, le gioie e le speranze condivise, ma anche per le lacrime versate e le incomprensioni sperimentate.

Condividiamo con te questa fausta ricorrenza dei 50 anni di sacerdozio, dei quali 14 vissuti da vescovo di questa Chiesa. Non è un momento per fare bilanci o consuntivi, ma un evento di grazia, per chiedere al Signore di insegnarci a vivere i nostri giorni con sapienza e amore, avendo sempre lo sguardo rivolto a Colui che ha voluto fare di noi i ministri del Vangelo, testimoni di una vita diversa, spesa con amore e per amore. Non vogliamo guardare indietro o contare i giorni che passano, quanto cantare al Signore per ogni ora che ci dona.

Il ricordo del giorno in cui 50 anni fa mons. Santo Bergamo t’imponeva le mani per la sacra ordinazione sacerdotale, eri profondamente preso dal mistero di quell’evento che sussurrava al tuo cuore: ti ho scelto, ti ho prediletto, per una pienezza di vita, che fa di te un mio Apostolo, mio Sposo per sempre a servizio della Chiesa. In tutti questi anni di sacerdozio non ti è mancato il coraggio nell’affrontare le situazioni più contorte e manifestare che nel tuo agire c’era la pienezza di una donazione senza riserve! Con semplicità ed umiltà hai saputo compiere un gesto degno di apprezzamento ecclesiale, ritenendo opportuno per motivi di salute rinunciare all’ufficio di Pastore prima del raggiungimento dell’età canonica dei settantacinque anni. Per questo i fedeli, soprattutto quelli che ti hanno voluto più bene, superato il primo momento d’incomprensione, hanno voluto, in un modo o in un altro, manifestarti affetto e vicinanza. Hai saputo congedarti, dimostrando di essere libero da ogni desiderio di potere e dalla pretesa di sentirti indispensabile. Grazie per questo, come anche per aver in breve saputo discernere come vivere la nuova tappa di vita che sta avanti.

Certo, è facile pensare che c’erano tante opere da compiere, progetti iniziati e non ancora compiuti. Sono progetti presenti nella mente del Signore, che al momento opportuno troveranno realizzazione. Uno certamente ti stava a cuore: la canonizzazione del Venerabile don Francesco Mottola, un sacerdote che più volte hai indicato a modello per i sacerdoti e che ha ispirato la tua azione episcopale. Questa chiesa, grazie anche alle tue preghiere e fatiche, vedrà presto elevato agli onori dell’altare questo sacerdote che invitava ad essere “certosini della strada”.

La cura quotidiana del gregge è stata ardua, ma il Signore ti ha accompagnato con la sua grazia. Lo attestano la tua perseveranza, la tua pazienza, la mitezza, come anche il coraggio di rischiare forse anche l’impopolarità, per amore verso la dignità e missione episcopale. I presenti e quanti hanno avuto il piacere d’incontrarti possono dire della tua passione nel portare avanti le opere diocesane: dal giornale diocesano ai convegni annuali, dalla visita pastorale al Sinodo Diocesano, dalle opere di carità all’avvio del processo di beatificazione di Mamma Natuzza. Questa chiesa continuerà nel suo cammino anche grazie al seme che, sulla scia dei tuoi predecessori, hai saputo seminare in questo territorio straordinariamente bello. Tutto questo è stato possibile, come dice con san Paolo, perché “il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza ( 2 Tm 4,6).

Caro don Luigi,

questa Chiesa ti esprime tanta riconoscenza, unitamente a fervidi voti augurali in questo giubileo sacerdotale. Lo fa con un dono-ricordo: una scultura bronzea che rappresenta la Vergine madre, opera del Maestro Michele Zappino.

 Affidiamo alla Vergine Madre te e quanto ti sta più a cuore in un momento in cui lo sguardo deve volgersi al futuro per quel bene il Signore vorrà riservarti.