Attualità

Vibo, varco della discordia: i bambini abbattono i muri che gli adulti vogliono mantenere

Decine di bambini alla riscoperta di un parco giochi la cui vista, fino a lunedì, era occultata da un muro, mentre si continua a chiudere un inutile cancello.

“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,            1
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.”

Così Giacomo Leopardi inizia una delle sue più conosciute poesie: L’infinito. Ebbene quella siepe per i bambini vibonesi negli ultimi tempi è stata un muro. Un muro che gli ha precluso giochi e tempo libero ed un parcheggio che li ha privati di un campetto che – da sempre – i ragazzi hanno utilizzato per svagarsi dopo tante ore di scuola e di studio (e che sarebbe il caso di ripristinare).

Ebbene, finalmente quel muro è caduto: piazza Martiri d’Ungheria ha un suo passaggio per un piccolo ma vitale spazio verde e un parco giochi attrezzato. Nel cuore della città, sommersa da cemento e asfalto, si intravede nuovamente uno sprazzo verde dedicato a loro, ai più piccoli che in questi giorni si sono riappropriati – grazie a un semplice varco – di uno spazio a loro dedicato. Ieri erano in tantissimi, nonostante il varco sia chiuso da transenne per i lavori in corso, a giocare e correre, con le mamme che a distanza vigilavano, in piena tranquillità, sulla loro incolumità. E’ bastata la sola vista del parco giochi a spingerli ad entrare.

Un inutile cancello tra piazza Martiri d’Ungheria e il complesso scolastico

E’ un varco che permette di collegare piazza Martiri d’Ungheria e corso Vittorio Emanuele con via santa Maria dell’imperio. Usciamo e andiamo a vedere quanto fossero e siano felici i bambini di avere a disposizione quei giochi all’aria aperta in questo difficile periodo segnato dal covid. Finalmente quella zona sarà più pulita e sicura, in quanto visibile a tutti. Andiamo e chiediamo, non ci soffermiamo su ciò che ci ammanniscono i social. Ieri sera, molte persone affermavano: “Però non è così male come sembrava, tutto sommato hanno fatto bene ed è utile”.

E mentre sentivamo questo commento, tre bambini urlavano alla loro mamma: “Portaci qui a giocare”. Peccato che nel frattempo, qualcuno avesse deciso di chiudere il cancello venti metri più avanti, antistante la scuola Don Bosco. Pazienza, tra qualche giorno i lavori saranno completati e i bambini abbatteranno i muri che gli adulti vogliono costruirgli intorno.