Cultura

Vibo Valentia candidata a Capitale Italiana del Libro, il Comune che ruolo recita?

Il dossier elaborato per la partecipazione al bando del Ministero dei Beni Culturali senza coinvolgere tutte le realtà del territorio, fallimento della task force?

Vibo Valentia candidata a Capitale Italiana del Libro 2021. La notizia è di oggi e ci fa enormemente piacere. Sarebbe bello che la città che tanta tradizione e tanta cultura vanta possa raggiungere un obiettivo così importante, che farebbe ottima cornice alla candidatura di Tropea a Capitale Italiena per la Cultura 2022. Insomma sarebbe un biennio eccezionale per la nostra provincia se entrambi gli obiettivi fossero raggiunti, cosa che ci auguriamo.

Nonostante tutto, dobbiano esprimere alcune perplessità su come il dossier e la candidatura siano state portate a termine, dopo la proposta del direttore del Sistema Bibiliotecario Vibonese, Gilberto Floriani. Ebbene, la cosa che ci ha meravigliati, ancora una volta, è il mancato coinvolgimento di tutto il mondo editoriale e culturale vibonese, non solo della città candidata (i progetti vincenti sono sempre quelli di squadra, come ha fatto finora l’ottimo sindaco di Tropea, Giovanni Macrì).

Ancora una volta emerge a Vibo Valentia una mentalità accentratrice, dimenticando una realtà variegata fatta di piccoli editori, di associazioni culturali, di iniziative indipendenti, che sono il fiore all’occhiello della Provincia di Vibo Valentia, oltre al pur meritorio Sistema Bibliotecario Vibonese.. Crediamo che una maggiore attenzione a tutto ciò che ruota attorno sarebbe stato un atto dovuto.

Allora perchè il Comune di Vibo Valentia che è (in base al Bando del MiBACT), o dovrebbe essere, l’attore principale ed istituzionale della candidatura, in questa occasione sembra avere un ruolo marginale? Perchè la task force è stata tenuta fuori da questa progettazione e dalla elaborazione del dossier, evidenziando un sostanziale fallimento di una struttura fortemente voluta dal sindaco Maria Limardo?

Ricordiamo a noi stessi che la partecipazione al bando prevede che il Comune deve elaborare un progetto culturale, comprensivo del cronoprogramma delle attività previste, della durata di un anno, nonché il dettaglio degli interventi programmati. E che il dossier deve indicare le iniziative, con particolare riferimento ai “Patti locali per la lettura”, poste in essere dal Comune candidato, nel biennio 2019-2020, ai fini del riconoscimento della qualifica di “Città che legge” da parte del Centro per il libro e la lettura.

Ci sono tutte le iniziative? Ci sono tutti gli editori del territorio e gli altri attori culturali? Non ci pare. Come pensa il Comune di poterli coinvolgere in un secondo momento? Lo chiediamo al sindaco e all’assessore alla cultura.

Forza Vibo Valentia, sempre e comunque.

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