Città e ambiente

Vibo saluta l’ultimo artigiano, addio a don Mimmo: scompare un mondo romantico

Fino a che le forze lo hanno sostenuto è stato seduto dietro il banchetto della sua bottega, nel cuore storico della città.

Da qualche giorno don Mimmo Messina, storico calzolaio non c’è più. La sua bottega ai piedi della Cerasarella era chiusa da tre anni, ma quando passavo da lì sembrava di vederlo, seduto dietro al suo banchetto con la lesina in mano o il martello. “Buongiorno, don Mimmo come va?” e lui sempre sorridente, ma con lo sguardo chino: “Si tira avanti, grazie a Dio”. Chi è cresciuto all’ombra del campanile di San Michele sa bene cosa abbia perso Vibo Valentia, l’antica Monteleone con la scomparsa del calzolaio Messina, l’ultimo vero artigiano della scarpa rimasto. Con lui se ne va via un’epoca.

Era prima di tutto un uomo mite, devoto, appassionato e amante della sua città. Lui che era di sinistra, nella vetrinetta di ingresso, accanto alle immaginette di santi, aveva una locandina di Luigi Razza. “E’ uno dei pochi che ha amato veramente questa città e ha fatto tanto per vederla crescere”, ribadiva ogni volta che glielo si faceva notare e aggiungeva: “Da qualche parte dovrei avere ancora il manifesto di quando è scomparso”.

Aveva 91 anni e ben ottanta li aveva trascorsi lavorando in quella bottega al civico 3 di via Pasquale Galluppi. Era stato prima apprendista del calzaturificio dello zio Suriani, dove aveva iniziato a lavorare da piccolo per mantenere la famiglia dopo la morte prematura del padre Giovanni, di seguito ne era diventato il titolare. In quella bottega lavoravano in tanti, una volta, si producevano scarpe e si riparavano quelle lise, era un mondo romantico fatto di sudore, lavoro e sogni.

Su via Galluppi vi erano diverse calzolerie ed ogni tanto affacciandosi sulla soglia del negozio raccontava di come i banchetti fossero lungo la strada e non all’interno. Con lui se ne va un pezzo della città – quella città a cui era profondamente legato – “una persona d’altri tempi” ha scritto qualcuno su facebook ricordandolo. Una persona perbene e un vibonese doc, aggiungo. Ci mancherà. E a me che sono nato alla Cerasarella vicino casa sua, mancherà di più.