Politica

Una valanga di ricorsi rischia di travolgere Spirlì e la sua chiusura delle scuole

Sono stati presentati da ogni parte della Calabria, alcuni sono partiti anche da Vibo Valentia. la pronuncia del Tar forse già domani, lunedì 8 marzo.

Una valanga di ricorsi si è abbattuta da ogni parte della Calabria contro l’Ordinanza n.10 del 5 marzo del presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì. C’era da attenderselo, considerata anche la palese contraddizione tra la permanenza in zona gialla con calo dl Rt nettamente sotto 1 (0,81) e la scelta di chiudere le scuole alla didattica in presenza.

Secondo i genitori che hanno presentato decine di ricorsi, la decisione di Spirlì, seppure supportata dall’Unità di Crisi, appare senza alcun fondamento. I ricorsi sono stati depositati con urgenza con richiesta ovvia di sospensiva e pronuncia inaudita altera parte e la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale è attesa per domani o al massimo per martedì.

Stando ai ricorrenti, appare scontato l’accoglimento della richiesta sospensiva, per cui l’Ordinanza provocherebbe soltanto un disagio per il mondo della scuola che potrebbe rientrare in didattica in presenza tra poche ore.

Anche da Vibo Valentia sono stati depositati alcuni ricorsi. Secondo i legali estensori dell’atto di impugnazione, il provvedimento di Spirlì è ancora una volta una palese violazione di legge in quanto irragionevole, carente di motivazione, contraddittorio e soprattutto violerebbe i principi di uguaglianza e di buon andamento della pubblica amministrazione.

La sospensione delle attività didattiche, si legge nei ricorsi, non porta alcun vantaggio alla lotta alla pandemia, ma determina soltanto danni irreversibili all’integrazione, alla socializzazione e all’affettività soprattutto dei più piccoli.

A breve, dunque, ne sapremo di più. La parola è passata al Tar che potrebbe anche questa volta bocciare il Governatore facente funzioni.