Cultura

Teatro, i quarant’anni di attività di Antonio Barbieri

Il dibattito sul teatro popolare in termini storici, sociologici, antropologici, culturali, continua nel suo ruolo rappresentativo e rievocativo, di denuncia e di letture, di contesti rurali e comportamentali in cui il dialetto è la chiave comunicativo-relazionale tra attore e spettatore. Per meglio comprendere tale concetto rinvio agli studi di Barbina, Costabile, Satriani, Teti.Nellla rappresentazione teatrale popolare il frainteso gioca un ruolo fondamentale, il bobo di cultura spagnoleggiante diventa figura chiave tra eroe e antieroe della circostanza. Diverso il teatro d’autore.Pertanto, teatro e festa appaiono termini inscindibili e a volte sovrapponibili» (Teti 2003, p. 213). Si tratta di quel teatro che M. Lombardi Satriani (1974), riferendosi soprattutto alla tradizione calabrese e meridionale, definisce “preterintenzionale” e che è molto vicino a quelle forme di teatro che Teti (2003, p. 213) definisce intenzionali, «vale a dire forme di teatro nel corso delle quali le persone volutamente recitano, rappresentano, drammatizzano, compiono delle performance e hanno consapevolezza di eseguire una parte diversa da quella della vita quotidiana».
Anche la storia di Maierato è legata alla scenografia che a partire dagli anni Settanta narrava il carnevale con strutture mobili progettate dal vecchio signor Vavalà che accompagnava il viatico comunicativo con la sua fisarmonica, strumento che insegnò a diversi giovani come il compianto Nino Costa, e a me stesso. Un percorso che riprese tra la fine degli anni Ottanta e inizio Novanta Antonio Barbieri, le cui performance divennero persino una interessante pubblicazione con una mia nota introduttiva. MASTRU TITTA, CU VOI CA L’HAI MASCULU ed altri lavori furono applauditissime rappresentazioni nei diversi paesi di Calabria. Opere che furono portate anche in America. Barbieri è stato attore chiave nel suo teatro impersonando personaggi che hanno caratterizzato la società MAIERATANA e non solo. Quarant’anni di attività che l’altra sera ha festeggiato nei pressi del sagrato della chiesa del Monastero di Maierato con i suoi amici di sempre LA COMPAGNIA TEATRALE DI PIZZO CALABRO.