Politica

Regionali, il Pd nel caos pensa ad Anna Falcone ma lei è con De Magistris e lo manda a dire

L’avvocato cosentino candidata ad essere la viuce dell’ex pm e sindaco di Napoli è contro l’establishment dei democrat in Calabria e in una nopta invita Letta e Conte ad una scelta.

 «Giuseppe Conte, a #Mezzorainpiù, interrogato sulle prossime elezioni regionali in Calabria , parla di un fronte progressista largo le cui parole chiave siano il riscatto e la valorizzazione delle eccellenze, con un candidato civico che ne sia espressione. Noi questo progetto lo stiamo già realizzando, si chiama  “Primavera della Calabria”». Così Anna Falcone ribatte alle parole di Conte e a Letta che – secondo alcune voci – la vorrebbero candidata della coalizione M5S e Pd alle prossime elezioni regionali.

Il prolema è che soprattutto i dem hanno dimenticato che l’avvocato cosentino è già da tempo al fianco di De Magistris e dovrebbe essere il suo vice nel caso quest’ultimo dovesse vincere le elezioni di ottobre.

La Falcone nella sua nota incalza Letta, ricordando i valori del suo movimento che ha: « Un unico presupposto: il rinnovamento. Nei metodi come nelle candidature. Per disintegrare  quel sistema di potere personale che ha desertificato il centro-sinistra e svenduto il futuro della Regione. E’ quanto abbiamo chiesto, con una lettera aperta,  anche al nuovo segretario del PD, Enrico Letta. Un punto sul quale ancora oggi non si riesce ad avere chiarezza. La domanda rimane la stessa: voi lo volete, lo garantite, vi spenderete per questo profondo rinnovamento del tessuto politico, dell’agibilità democratica, delle dinamiche di voto e di potere in Calabria, o no? Perché, vedete, senza questo chiaro, netto, inequivoco rinnovamento, nessun progetto sarà credibile. Neppure il più vasto, neppure il più unito, nel centrosinistra, e ogni offerta al dialogo suonerà come una presa in giro”

 «Non si può lasciare la Regione in mano alla destra – prosegue Anna Falcone – , ma neppure a chi ha blindato i partiti di centrosinistra facendone roccaforti di potere personale, che bloccano il futuro dei calabresi e lo sviluppo sano della Regione… Giuseppe Conte, Enrico Letta, lo dico con il massimo rispetto istituzionale e politico, ma con altrettanta nettezza e sincerità: è il momento di dimostrare coerenza e coraggio, è il momento di dire da che parte si sta, per chi si parteggia: per noi calabresi, o per chi pensa di poterci ancora “ricattare”? I calabresi hanno già scelto e noi siamo con loro».

La conferma di quanto aveva già detto in tarda mattinata di sabato 13 giugno in un’altra dichiarazione cpn la quale la giurista cosentina aveva chiarito la sua posizione, spegnendo le ipotesi di una sua discesa in campo con il centrosinistra. A meno che De Magistris non faccia un passo indietro e cambi idea sulle possibili alleanze. Ipotesi, quest’ultima, che al momento appare improbabile.

La girandola dei nomi

Il no della Falcone, che segue il non di Irto arrivato due volte ha creato scompiglio in casa dem. In questo contesto continuano a circolari diversi nomi di possibili candidati per il centrosinistra. Lo schema cui si sta lavorando resta quello di un candidato civico capace di fare da collante per uno schieramento il più ampio possibile. Una donna sarebbe meglio, però, dicono dal nazionale. Per questo, candidati di parte come i deputati Antonio Viscomi (Pd) o Carmelo Misiti al momento restano sulla sfondo. Tra i nomi che circolano ci sono quelli dell’editore Florindo Rubettino, del re delle cravatte Maurizio Talarico, del filosofo Nuccio Ordine e della ‘Sardina’ Jasmine Cristallo.

Da sinistra si preme ancora per ripescare il docente universitario e storico delle mafie, Enzo Ciconte, sgomita il sindaco di Soverato, Ernesto Alecci,