Accordo arrivato dopo l’ultima riunione di questo pomeriggio di lunedì 12 luglio. Sarò lei a provare a fermare la marcia di Roberto Occhiuto e dell’outisider De Magistris.
Alla fine tanto tuonò che piovve. Così dopo i vari fallimenti con le candidature ritirate dell’enfant prodige ripudiato Nicola Irto e dell’imprenditrice impigliatasi in una interdittiva antimafia, Maria Antonietta Ventura, Pd e M5S per guarire dalla candidatite si affidano ad una scienziata: Amalia Bruni, 64 anni, ricercatrice, direttrice del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme. La decisione è stata presa questa sera, lunedì 12 luglio.
A lei il centrosinistra si affida per far guarire la coalizione in vista delle consultazioni regionali in Calabria di ottobre. Sul nome della Bruni dovrebbero confluire anche Articolo 1, Socialisti, Verdi, Repubblicani europei, Io resto in Calabria, A testa alta, Calabria Civica e Demos. Sul suo nome ul nome di potrebbe convergere anche Carlo Tansi, attualmente candidato indipendente con la lista Tesoro Calabria.
Ecco chi è la scienziata che scende il campo per il centrosinistra
Amalia Bruni è alla sua prima esperienza politica. Neurologa e scienziata di fama mondiale, direttrice del centro regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, presidio d’eccellenza per lo studio delle demenze degenerative, la storia di Amalia Cecilia Bruni parte dalla voglia di realizzare il sogno di una vita nella terra che l’ha vista nascere: la Calabria.
Dopo la laurea in medicina conseguita nel 1979 e la specializzazione all’università di Napoli, la famiglia avrebbe voluto vederla sistemata a fare endoscopie all’Istituto Pascale, diretto allora da un cugino materno, ma Amalia sceglie un’altra strada, quella più difficile: la ricerca.
La sua attività professionale comincia presso il Reparto di Neurologia del “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Gli studi sulle forme ereditarie di Alzheimer la conducono infatti all’individuazione del gene che soprattutto ne causa la trasmissione. Il riconoscimento significativo di tale traguardo è rappresentato dall’istituzione, nel 1996, a Lamezia Terme, del Centro regionale di Neurogenetica.
Agli inizi del nuovo millennio, la strada professionale di Amalia incrocia quella del dott. David Torpy, ricercatore endocrinologo, che ha in cura una paziente originaria di Nardodipace. La giovane signora è affetta da una sindrome di affaticamento cronico, non acquisita bensì iscritta nel codice genetico. Ciò spinge Torpy e il ricercatore italiano Giovanni Cizza a recarsi in calabria e collaborare con Amalia. Lo studio intenso e meticoloso di Amalia porta all’individuazione di una nuova proteina delle membrane neuronali, ribattezzata “Nicastrina” in onore alle famiglie calabresi che hanno collaborato alla realizzazione dell’indagine.
Negli anni sono diverse le mansioni di coordinamento di progetti di ricerca (pubblici e privati) e molti gli incarichi didattici nonché le collaborazione illustri con personaggi del calibro di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986. L’attività di ricerca di Amalia Bruni è contenuta in oltre 200 pubblicazioni specialistiche, che fanno di lei uno dei neurologi più affermati e autorevoli a livello mondiale.