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Nuovo decreto covid, la Limardo guida la protesta dei sindaci: “Noi all’oscuro e non coinvolti”

L’Associazione comuni italiani (ANCI), non ha gradito il mancato coinvolgimento dei Comuni nella stesura del muovo decreto legge del Governo Draghi.

Protestano i primi cittadini di tutta Italia, a fare da portavoce è l’Anci, l’associazione dei Comuni. Il nuovo decreto licenziato dal Consiglio dei Ministri per fronteggiare la fase della pandemia dopo Pasqua è stato deciso senza alcuna forma di coinvolgimento di chi vive a diretto contatto con i territori e con i cittadini. Un modus operandi che non è andato giù ai sindaci: “Leggiamo dalle agenzie di stampa che il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge in materia di misure anticovid. Scopriamo che non ci sono più zone bianche e gialle e che molte attività economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati né informati sulle misure contenute nel testo”.

“In un momento così delicato per il Paese, L’ANCI e con essa i Sindaci si aspettavano una maggiore collaborazione istituzionale”, osserva Maria LImardo, sindaco di Vibo Valentia e vicepresidente nazionale dell’associazione dei Comuni. Che poi incalza: “ Non ci sembra proprio un buon inizio nel rapporto con i territori e le comunità locali. Da 13 mesi noi sindaci ci siamo distinti per responsabilità e leale collaborazione istituzionale, mettendo sempre la nostra faccia anche su provvedimenti e scelte non direttamente ascrivibili alle competenze delle amministrazioni locali. Nella città di Vibo Valentia moltissime sono le proteste degli imprenditori, è stata anche annunciata una forte protesta da parte dei ristoratori“.

Insomma, per i primi cittadini a Roma la voce dei territori, quella dei cittadini, quella dei commercianti, dei ristoratori, arriva ovattata e non se necoglie il profondo senso di disagio per decisioni che pesano come macigni per il futuro di milioni di famiglie, mentre i sindaci hanno bene il polso della situazione. Così Maria LImardo aggiunge, parlando a nome dei suoi colleggi italiani: “Come Sindaci e come Anci chiediamo al Governo di spiegare il provvedimento e di rispondere, con fatti e atti concreti, al crescente disagio dei cittadini e del mondo delle partite IVA. Ormai il periodo di Pasqua è andato, tuttavia -continua il Sindaco– chiediamo a gran voce che siano rivisti i provvedimenti in senso meno restrittivo, specie per le attività produttive che, insieme con le loro famiglie, continuano ad essere fortemente penalizzate.”.

Da qui anche la richiesta di potenziate le vaccinazioni nazionali e locali “essendo imminente la stagione estiva che non ci può trovare impreparati”, e di attrezzare le infrastrutture di trasporto, specialmente quelle aeroportuali”con appositi piani anticovid per l’accoglienza in sicurezza dei flussi turistici”.