
Torino, come tutte le grandi città italiane, dal punto di vista dei numeri dell’immobiliare è ripartita alla grande dopo il Covid. Nulla di strano dato che, di base, parliamo di un centro urbano ricco di opportunità. Sede di importanti atenei e di musei famosi in tutto il mondo – basti pensare a quello Egizio – il capoluogo piemontese è scelto da tante persone per vivere e lavorare.
A differenza di altri centri in Italia, ha anche il vantaggio di essere una città cosmopolita ma comunque a misura d’uomo. Oggi come oggi, grazie allo smartworking, sono diversi i lavoratori che, dal momento che svolgono la loro professione online e possono vivere dove vogliono, scelgono contesti come Torino.
Come in tutti i casi, c’è chi cerca casa da acquistare e chi, invece, preferisce l’affitto. Qual è la situazione attuale del secondo mercato? Scopriamolo assieme nelle prossime righe.
Le tante facce del mercato degli affitti a Torino
Dato che stiamo parlando di una grande città, è bene iniziare ricordando che il mercato degli affitti ha tante facce. Da un lato, abbiamo a che fare con un contesto che, come sottolineato da diverse indagini negli ultimi mesi, si sta dimostrando molto vivace per quanto riguarda l’equilibrio tra domanda e offerta.
Un dato indubbiamente interessante è quello che mette in primo piano l’aumento del tempo necessario per affittare un immobile, passato da due mesi a due mesi e mezzo dal momento in cui lo si propone sul mercato.
Dietro a questo cambiamento possono esserci diversi fattori. Tra questi, rientra il fatto che, come accennato nelle righe precedenti, a causa dello smartworking le persone passano molto più tempo tra le mura domestiche.
Il risultato è la ricerca di case dove il comfort sia una realtà e non un’illusione, di luoghi non solo da abitare ma da vivere (possibilmente caratterizzati dalla presenza di spazi aperti).
Il rovescio della medaglia del mercato degli affitti a Torino – per amor di precisione, è bene ricordare che si tratta di una problematica comune a tutte le grandi città e ai centri urbani sede di università in particolare – è quello dei prezzi impazziti per alloggi spesso molto piccoli e fatiscenti.
Diversi studenti hanno notato che, rispetto a 4/5 anni fa, per affittare una stanza sotto la Mole ci vogliono, in media, 100 euro mensili in più (che pesano non poco sul bilancio di un fuorisede).
Le prospettive per il futuro
Quali sono le prospettive per il futuro del mercato degli affitti a Torino? Gli esperti del settore real estate sono ottimisti in merito. Considerando il fascino della città e il suo essere sempre di più al centro di eventi internazionali – nel 2021 ha ospitato l’Eurovision Song Contest – si prospetta non solo un aumento delle richieste di locazioni, ma anche un incremento dei prezzi.
Lato utente finale, non rimane che chiedersi quali consigli seguire per cercare casa sotto la Mole. Prima di tutto, è importante darsi il tempo giusto. Prendere casa – anche in affitto – non è solo una questione di pancia ma anche di calcolo del budget giusto e di valutazione delle peculiarità del quartiere.
Chi, per esempio, non ama la movida e cerca una zona all’insegna della tranquillità, dovrebbe evitare, se possibile, il rione di San Salvario, un’area della città che negli ultimi anni è stata interessata da una profonda riqualificazione e da un notevole aumento del numero di locali notturni.
Per chi cerca canoni contenuti, l’optimum può essere il quartiere Parella. Chi ama vivere vicino ad aree verdi, può prendere invece in considerazione il quartiere Vanchiglia.
Conta altresì la qualità delle fonti dove si reperiscono gli annunci. Meglio evitare i gruppi Facebook e i portali generalisti. Per evitare brutte sorprese, è meglio orientarsi verso siti come ImmobiliOvunque che, quando si parla di affitto appartamenti a Torino ma anche di locazioni in altre città, propongono annunci redatti unicamente da agenzie immobiliari, con tutte le garanzie di qualità del caso.