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L’ingegno sostenibile dell’Istituto De Filippis- Prestia, studenti premiati Ambasciatori della Terra

Il progetto degli studenti vibonesi è stato ospitato in diretta dalla giornalista Barbara Capponi nel corso della Maratona per la Giornata della Terra.

Il 22 aprile, in occasione della Giornata della Terra, l’Istituto di Istruzione superiore De Filippis-Prestia è stato ospitato con un collegamento in diretta da Barbara Capponi nel corso della Maratona digitale One People One Planet. Gli studenti della classe III B Manutenzione e assistenza tecnica, coadiuvati dal Dirigente scolastico Maria Francesca Durante e dai docenti Michele Muto e Basilio Vallone hanno aperto la sezione “Giovani per la terra”, presentando un compressore ecologico, realizzato utilizzando materiali di riciclo.

L’impegno dimostrato dalla scuola nel portare avanti i progetti di educazione ambientale e sviluppo sostenibile, dando loro un taglio pratico con ricadute dirette ed evidenti nella vita di ogni giorno, e la completezza della presentazione hanno colpito gli organizzatori della maratona digitale, che tra centinaia di progetti inviati dalle scuole di tutta Italia hanno scelto di premiare con la diretta su Raiplay proprio quello degli studenti vibonesi, conferendo contestualmente loro il titolo di “Ambasciatori della terra”.

“In questo anno così particolare – ha spiegato la Dirigente Maria Francesca Durante – pur nella consapevolezza delle difficoltà che la cosa avrebbe rappresentato, abbiamo  deciso di proporre agli studenti delle attività fortemente motivanti, sia in presenza che a distanza, che avessero un carattere pratico. Il nostro obiettivo, prima di tutto, era quello di rendere gli studenti protagonisti del loro apprendimento e cittadini responsabili, portandoli a sperimentare la bellezza e la gioia dell’apprendimento con spirito di condivisione e di gruppo”.  

Quando abbiamo cominciato a parlare di educazione ambientale a scuola hanno a loro volta illustrato il progetto gli studenti attraverso il video che li ha resi “Ambasciatori della Terra” – non avevamo assolutamente idea che quello che generalmente veniva considerato un rifiuto di cui liberarsi potesse diventare una risorsa. Ma a volte basta poco, basta un’idea, basta la voglia di fare per realizzare qualcosa di veramente significativo e trovare una soluzione anche là dove sembra esserci un problema. Così, un po’ a distanza e  un po’ in presenza, ci siamo messi all’opera, per trasformare quello che nessuno vuole – il motore di un vecchio frigorifero, un estintore scarico, vecchi raccordi, valvole, pezzetti di cavo elettrico – in un piccolo compressore eco-sostenibile. Abbiamo curato ogni cosa: dalla progettazione, dal reperimento dei materiali e all’individuazione della caratteristiche, alla realizzazione, alla verifica e al collaudo nulla è stato lasciato al caso. Il nostro motto è stato: seguire gli schemi, per uscire fuori dagli schemi. Lo abbiamo fatto dapprima da casa, dietro agli schermi dei nostri pc, poi nel laboratorio di saldatura ed in quello di impianti elettrici, senza mai dimenticare la nostra fedele mascherina, anche quando, all’aperto, abbiamo curato l’estetica del nostro compressore con la fase della verniciatura. Così, seppur a distanza, ci siamo sentiti più uniti, tutti insieme a lavorare per un unico progetto, che ora siamo qui a presentare. E siamo orgogliosi di averlo portato avanti nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, tutelando noi stessi, gli altri, il nostro lavoro e l’ambiente.”.