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Libera, conclusi i campi estivi a Limbadi: “Data un’idea diversa della nostra terra”

I giovani partecipanti, provenienti da molte parti d’Italia hanno capito che la Calabria va oltre gli stereotipi e che non è tutto mafia, ma anche bellezza e solidarietà.

Si sono conclusi a Limbadi (Vibo Valentia) i campi di E!State Liberi!, organizzati nei beni confiscati alla ‘ndrangheta e gestiti dall’Associazione San Benedetto Abate. Sono state due settimane intense nelle quali i ragazzi di Libera hanno alternato momenti di lavoro per la manutenzione delle strutture e di formazione attraverso le testimonianze dei familiari delle vittime innocenti della ‘ndrangheta, di testimoni di giustizia, delle Istituzioni e di chi ha deciso di lottare e creare spazi di libertà e lavoro.

“Il bilancio finale è più che positivo si legge in una nota di Liberaperché i nostri campisti e le nostre campiste sono tornati a casa con un’idea diversa della nostra regione e della nostra provincia, hanno avuto modo di constatare che pur vivendo contesti in cui la subcultura mafiosa ha trovato humus fertile, a questa si contrappone con più forza, la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e della disponibilità“..

I campi di Limbadi sono stati resi possibili grazie al contributo delle aziende locali, in parte, coinvolte attraverso il coordinamento della sezione Agroalimentare di Confindustria Vibo Valentia, ed il supporto delle amministrazioni comunali di Limbadi, Vibo Valentia, Rombiolo e Briatico.

“Un’esperienza che ha lasciato il segno nel cuore e nelle coscienze di chi da Carpi o da Reggio Emiliaconclude la nota di Libera che dà appuntamento ai campi del prossimo anno ha raggiunto il nostro sud ma anche per le nostre comunità e la nostra gente che li hanno accolti. La Calabria, Vibo Valentia, non è solo ‘ndrangheta, c’è molto molto di più e dobbiamo lottare insieme per far emergere il bello che anni di violenze, soprusi, corruzioni e ingiustizie hanno relegato al silenzio.