Costume e società

Il treno bianco della «gioia e della speranza» torna sui binari calabresi

Un viaggio di oltre 18 ore dell’Unitalsi. Il pellegrinaggio che porta alla «Grotta dei miracoli» di Lourdes

l treno bianco della «gioia e della speranza» torna sui binari calabresi. La partenza è fissata per oggi dai binari della stazione centrale di Reggio Calabria. Un viaggio di oltre 18 ore che vedrà coinvolte tutte le sottosezioni Unitalsi della Calabria, inclusa quella vibonese, e che sarà condiviso, in questa occasione, con la sezione dell’Umbria. Il pellegrinaggio che porta alla «Grotta dei miracoli» di Lourdes farà una sosta anche alla stazione di Vibo V.-Pizzo, dove ad aspettarlo ci saranno altri pellegrini pronti ad affrontare le lunghe ore di viaggio in carrozza necessarie a raggiungere la Sacra Grotta, da vivere a stretto contatto con la sofferenza di tanti fratelli ammalati, qualcuno nel corpo mentre tanti altri feriti nello spirito. «Il pellegrinaggio a Lourdes con Unitalsi – si legge ancora – è il viaggio della vita, dove la fatica fisica è ampiamente ricompensata da una serenità spirituale difficilmente riscontrabile in altri luoghi».  

Il programma del pellegrinaggio a Lourdes prevede il primo giorno: la celebrazione di apertura, il saluto d’ingresso dei nuovi soci, la visita alla Grotta e il Santo Rosario meditato. Dal secondo al quarto giorno: la Processione eucaristica, la Messa internazionale (il mercoledì o la domenica), la Processione “aux flambeaux”, la Via Crucis, le Confessioni, la Santa Messa giornaliera, la Visita alle piscine, sui passi di Bernadette (Il Mulin de Boly, il Cachot, l’antica chiesa parrocchiale e l’Ospizio Santa Bernardetta, la Chiesa del Sacro Cuore, il museo).

«Un’esperienza molto profonda da descrivere a parole – conclude la nota – ma che, una volta vissuta, fa di Lourdes un luogo dell’anima». Unitalsi é l’acronimo di Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali, e la sua storia ha un legame particolare con il Santuario Mariano di Lourdes. Pur a distanza di oltre un secolo dalla sua fondazione, ancora oggi la piccola cittadina francese é la meta privilegiata dei pellegrinaggi. Era 1903, infatti, quando il fondatore Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’ amministratore dei Principi Barberini, partecipò al suo primo pellegrinaggio. Il giovincello, oltre ad essere affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo costringeva in carrozzella da anni, era anche molto sofferente spiritualmente. Venuto a conoscenza del pellegrinaggio a Lourdes, Tomassi chiese di parteciparvi con una precisa intenzione: giungere davanti alla grotta della Madonna, e qualora non avesse ottenuto la grazia, porre fine alla sua triste esistenza. Ma ció non avvenne poiché il ragazzo rimase impressionato dall’amorevole servizio svolto dai volontari, i quali con la loro opera offrivano conforto, speranza e serenitá ai sofferenti.

Nel volontariato Unitalsi si possono incontrare laici, volontari, sanitari, sacerdoti e suore, tutti uniti nel prodigarsi nell’assistenza sanitaria, nei servizi di pulizia o, ancora, diventando occhi per chi non vede e gambe per chi e’ costretto all’uso della sedia a rotelle. Un luogo, dunque, il treno bianco, dove oltre alla cura del corpo malato ci si prende cura delle ferita dell’anima, invisibili ma altrettanto dolorose. Nella grotta di Massabielle, dove nel 1858 la Madonna apparve a Bernadette Soubirous, il treno bianco arriva con il suo carico di umanitá ferita alla ricerca di un sollievo, e il compito di ogni partecipante é condividere non solo le funzioni religiose, ma anche altri momenti di fraternitá. Infine, durante il pellegrinaggio, Gesù di Nazaret è incarnato nel fratello bisognoso e il pellegrino ricalca i passi del buon samaritano che si dona per la cura del prossimo sofferente. Un viaggio, quello che porta a Lourdes, che inizia con un cambiamento geografico ma che, in seguito, si trasforma in un’esperienza d’amore verso il prossimo.