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Il risveglio dello Stromboli e le ordinanze per ridurre i flussi turistici

Vacanze a singhiozzo per i turisti che, anche dai porti vibonesi, viaggiano ad ammirare la bellezza vulcanica dell’arcipelago eoliano. Infatti, dal passato mese di agosto, il Comune siciliano di Lipari ha diramato un’ordinanza contingibile e urgente per la regolamentazione cautelativa delle presenze e dei flussi turistici nelle locali isole. Questo intervento si é reso necessario a causa di una sempre maggiore e più consistente attività eruttiva dello Stromboli, con condizioni di rischio generali che, sia pure implicitamente accettate da coloro che vivono in tali aree o che vi si recano temporaneamente, determinano, invece, condizioni di pericolosità a livello diffuso per la possibilità del verificarsi di improvvisi aumenti dei fenomeni esplosivi anche a carattere parossistico e che risultano imprevedibili. Per comprendere appieno la situazione, abbiamo quindi chiesto il parere dell’armatore vibonese Antonio Comerci, titolare della storica compagnia navale “Savadori navigazione”. “Nell’ultimo periodo – ci comunica il titolare della Savadori – specie nell’isola di Stromboli si sono verificati eventi eruttivi di progressiva e crescente intensità che hanno generato fenomeni parossistici interessando anche aree diverse dalla sommità craterica e classificati quali eventi eruttivi con esplosioni o eventi maggiori; ciò ha causato che i flussi turistici giornalieri tramite barconi, provenienti sia dai porti della Calabria che da quelli della Sicilia, si sono riversati prioritariamente nell’isola di Panarea. Quindi, di conseguenza, si é avuto un notevole flusso di sbarchi giornalieri, che ha creato un fenomeno di sovraccarico di presenze non sostenibili”. Tale situazione ha però suscitato la ferma protesta da parte di molti residenti di Panarea, i quali hanno presentato un esposto nel quale è stata segnalata la gravità del fenomeno e l’esigenza di porvi rimedio. “Ad agosto – ribadisce l’armatore vibonese – le isole Eolie sono state meta di rilevanti flussi di turismo stanziale alimentate in maniera costante, anche con modalità e tipologie di carattere estemporaneo, costituito dalle mini crociere come quelle della nostra compagnia. Pensi che, già di per sé, solo noi del settore crocieristico interregionale abbiamo trasportato in media circa 2.000 persone raggiungendo punte massime registrate di circa 3.000 presenze contestuali che si affollano anche al largo o in prossimità delle pendici dei Vulcani attivi, per osservare i fenomeni parossistici anche in orari serali e notturni”. Da ciò, quindi, l’esigenza da parte dell’amministrazione eoliana di regolamentare la gestione dei flussi turistici nelle isole di Stromboli e Panarea ai mezzi navali non di linea, durante il periodo della durata della stagione turistica, così da garantire il corretto afflusso/deflusso in condizioni di massima sicurezza anche ai fini cautelativi e di Protezione Civile, oltre che al fine di evitare eccessivo affollamento o assembramento di passeggeri. Con particolare riferimento alle aree portuali di Panarea a partire dallo scorso 20 agosto e di Stromboli a partire dal passato 22 agosto per consentire il completamento dello sgombero dei detriti alluvionali. Inoltre, ciascuna delle unità navali per ogni singola giornata, sta potendo dar luogo alle operazioni di sbarco dei passeggeri per una sola volta e per un totale massimo di 100 persone su ciascuna delle due isole. “Ciò che ci allarma – conclude l’armatore vibonese – non sono situazioni contingenti e momentanee come quelle di quest’anno, ma la nostra preoccupazione é, in prospettiva, per ciò che sta succedendo rispetto agli attuali rincari generalizzati su energia, combustibili e materie prime. In ogni caso, anche in questa stagione noi operatori del comparto turistico navale abbiamo fatto appieno la nostra parte, contribuendo alla buona riuscita del periodo estivo ancora in corso”.