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Il nuovo Dpcm è pronto: coprifuoco dalle 22 e autocertificazione. La Calabria rischia il lockdown

La Calabria equiparata a Lombardia , Piemonte, Alto Adige e Val d’Aosta, non per l’indice Rt ma per la mancanza di strutture ospedaliere.

Chiamatelo lockdown dolce, lockdown soft o light, qualsiasi aggettivo utilizziate il risultato sarà lo stesso: la Calabria viene chiusa come se fosse la Lombardia. Certo non si tratta di una chiusura totale come a marzo, ma poco ci manca. Resta il fatto che la nostra regione viene penalizzata per l’insufficienza del sistema sanitario in cui, in questi mesi, non si è pensato a porre riparo.

Il Dpcm che Giuseppe Conte firmerà stasera per entrare in vigore da dopodomani 5 novembre fino al 3 dicembre, prevede per tutta Italia il coprifuoco dalle 22 alle 5, il ritorno dell’autocertificazione e dei validi motivi per uscire di casa dopo le dieci di sera, la chiusura dei musei e delle mostre, di bar e ristoranti alle 18, ma con la possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica. Ma la misura più importante è l’introduzione di un meccanismo “automatico” che fa scattare il lockdown nelle Regioni con il livello di rischio più alto.

Il decreto affida al ministro della Salute, sentito il Comitato Tecnico Scientifico, la responsabilità di stabilire “ulteriori misure di contenimento del contagio” nelle aree dove il contagio è più alto e le strutture sanitarie sono in sofferenza, sulla base di un documento condiviso con la Conferenza delle Regioni, dal titolo significativo “Prevenzione e risposta Covid-19, evoluzione della strategia per il periodo autunno inverno” e prevede quattro scenari.

Nelle Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 3 e con livello di rischio alto, per almeno due settimane è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tranne che per lavoro, necessità , salute e scuola in presenza (se consentita). E’ vietato andare in un comune diverso da quello di residenza, tranne che per necessità. Sono chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie pasticcerie. 

Il livello 4, quello più grave (le zone rosse) previsto all’articolo 1 ter del Dpcm e riguarda le aree del Paese “caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”. In queste zone – per almeno due settimane e comunque al massimo fino al 3 dicembre – sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza). Chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole. Chiusi i mercati di generi non alimentari, bar, ristoranti, parrucchieri, barbieri, estetisti. La ristorazione sarà consentita solo con consegna a domicilio, consentito l’asporto fino alle 22. Scuola in presenza fino alla prima media. E’ lo scenario in cui potrebbe finire la Calabria, insieme alla Lombardia ed altre Regioni.

Nella bozza prevista anche la sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni«a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica».

Ecco cosa succede se la Calabria viene dichiarata “Zona Rossa”

Nelle Regioni che si collocano al cosiddetto «livello 4», il Dpcm prevede l’applicazione delle misure seguenti:
vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dalla Regione e anche all’interno del territorio stesso (sempre salvo necessità e urgenza).
chiusi i negozi al dettaglio, tranne alimentari, farmacie, edicole; chiusi i mercati di generi non alimentari;
chiusa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie: resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto
sospese le attività sportive, anche svolte nei centri sportivi all’aperto
– è consentito svolgere individualmente attività motoria (passeggiate) in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; è altresì consentito lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale
– attività scolastica in presenza per scuola dell’infanzia, elementare e prima media
– sospese attività di parrucchieri, barbieri, estetisti.

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