Politica

Gestione delle acque, la Regione accelera per rendere la Sorical interamente pubblica

Il dipartimento Ambiente deve verificare le condizioni per l’uscita del socio privato. Calabretta: «Riforma importante attesa da 25 anni».

La Giunta regionale ha deciso di accelerere l’iter per riportare interamente sotto gestione pubblica la Sorical e quindi l’acqua. E’ stata infatti approvata una delibera che dà gli indirizzi relativi all’organizzazione del servizio idrico integrato nell’intero territorio regionale.

L’esecutivo regionale, guidato dal presidente Nino Spirlì, ha demandato al dipartimento Tutela dell’ambiente «l’analisi e la verifica della sussistenza delle condizioni per cui si possa legittimamente e secondo i principi di efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, pervenire all’uscita del socio privato rilevandone l’intero pacchetto azionario e rendere la Sorical una società a totale partecipazione pubblica».

Con la delibera è stata anche richiesta «l’analisi e la verifica dello stato di attuazione dell’accordo di ristrutturazione dei debiti» e «degli elementi costitutivi degli oneri assunti dalla Regione Calabria ai fini della verifica delle condizioni per la revoca dello stato di liquidazione e della conseguente redazione di un nuovo piano industriale».

L’esito delle attività «dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per la relativa approvazione». Al dipartimento, inoltre, spetteranno l’analisi e la verifica «delle deliberazioni dell’Autorità idrica Calabria finalizzata all’accertamento degli elementi di cui alla relazione ex art. 34 d.l. 179/2012, con riferimento alle ragioni e alla sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta dall’Autorità idrica Calabria e della definizione degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, anche con riferimento agli obiettivi di socialità, di efficienza, di economicità e di qualità del servizio».«Il tutto finalizzato – riporta il provvedimento – anche alla verifica dei tempi per l’affidamento del servizio idrico integrato per l’Ato unico regionale attraverso la definizione di un cronoprogramma delle attività; l’esito delle attività dovrà essere riportato in un’apposita relazione da sottoporre alla Giunta regionale per l’approvazione».

Il commissario Sorical, Cataldo Calabretta in una nota, definisce la decisione un «passo in avanti della Regione Calabria per giungere a un nuovo assetto gestionale del servizio idrico integrato per come impone il governo nazionale e l’Unione Europea. La giunta regionale – aggiunge la nota – ha approvato una delibera attraverso la quale entro breve tempo la Sorical diventerà interamente pubblica attraverso l’acquisizione del 46.5% delle quote detenute dal socio privato Acqua di Calabria srl, controllata dalla multinazionale francese Veolià».
«La riforma, annunciata da molti anni e mai attuata, ha avuto oggi una forte accelerazione per mettere nelle condizioni la Calabria di poter ottenere le risorse dell’Unione Europea per gli investimenti sugli acquedotti, le reti idriche e fognarie e la depurazione. La delibera approvata stabilisce il percorso per il rilancio della Sorical in aderenza alle leggi nazionali. La società rileverà le quote dal socio privato e subito dopo uscirà dallo stato di liquidazione, successivamente sarà affidato ad una società nazionale il compito di redigere un piano industriale per il nuovo soggetto gestore», dichiara ancora Cataldo Calabretta, commissario dallo scorso mese di settembre Commissario della Sorical. Il percorso è stato condiviso con l’Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito, a cui è demandato l’affidamento del servizio e il controllo della gestione.
««Una riforma attesa da oltre 25 anni e – sottolinea il commissario della Sorical – non più rinviabile per i tempi stretti che ci impone l’Europa. Inoltre il rilancio economico e sociale della Calabria passa attraverso l’erogazione di servizi essenziali di qualità. L’acqua rappresenta il bene primario per eccellenza, trasversale ad altri settori economici ed essenziale per aumentare la qualità della vita delle nostre città».