La gara di Filadelfia può lasciare l’amaro in bocca, ma anche rappresentare un ottimo punto prezioso per i napitini.
Tuttavia, è corretto ravvisare un notevole passo indietro del Real Pizzo, rispetto alle prime due partite di campionato. Pochi spunti d’avanti, gioco latitante e Thiam, estremo difensore biancoazzurro, talvolta abbandonato dal resto della squadra, che si è immolato almeno due volte nel secondo tempo per salvare il risultato, ma incerto e poco reattivo in occasione dei due gol presi.
Poco scudo davanti alla difesa da parte dei centrocampisti centrali, sempre lenti nel far girare il pallone e poco ispirati. Il pacchetto arretrato è andato spesso in difficoltà e si sono visti diversi svarioni difensivi. Era importante non perdere, ma questa era l’occasione, anche dare continuità ad una fase di crescita, sotto il profilo tecnico e agonistico, altresì era importantissimo vincere, contro un Filadelfia che a livello tecnico è davvero poca cosa e avrà molte difficolta a difendere la categoria, alla fine della “fiera” per come si era messa la partita, il punto arrivato in casa “pizzitana” è davvero grasso che cola. Il partito degli scontenti lo guida.
Il sottoscritto, giornalista-tifoso che mira il dito contro l’atteggiamento presuntuoso della squadra e su alcune scelte della panchina, sullo schieramento iniziale della squadra e pertanto ritiene che siano due punti persi. D’altronde, dalla Real Pizzo, contro una squadra che aveva subito ben sette gol nelle prime due partite, era lecito attendersi qualcosa di più dalla produzione offensiva, oltre al gol di Simonetti e di Oduro che hanno raddrizzato una partita che vedeva la squadra di mister De Filippis sotto di due gol, presi su calcio da fermo dopo appena trenta minuti della prima frazione di gara realizzati da Carchedi e Caruso. Il fattore ambientale giocava a favore del Filadelfia il clima surriscaldato ha intimorito in più di una occasione le decisioni dell’incerto arbitro di turno e ha creato il contesto ideale per trarne beneficio.
Si poteva osare di più, una vittoria a Filadelfia avrebbe permesso di staccare il gruppone, concedersi un margine d’errore. Il fattore emotivo spingeva i padroni di casa a giocare col coltello fra i denti: era prevedibile affrontare un avversario che avrebbe dato il tutto per tutto per reagire dopo le “scoppole “delle scorse giornate, tradotto: poteva finire molto peggio. Considerando anche le prove “stonate” di molti dei protagonisti forse era oggettivamente difficile oggi fare qualcosa in più.