Politica

Da De Pasquale no al Progetto Valentia: «Giù le mani da Pizzo». La replica dei promotori

Il candidato sindaco accende il dibattito e respinge la possobile fusione di comuni.

E’ un no secco, che non ammette repliche quello pronunciato dal candidato sindaco di Pizzo, Emilio De Pasquale. A lui il Progetto Valentia che prevede la fusione di alcuni comuni per creare un grande ente territoriale, non piace affatto. E non usa giri di parole per mandarlo a dire al Comitato che sta lavorando su questa idea da qualche anno. «Diremo no, ricorrendo ad ogni strumento giuridico possibile, alla proposta di fusione tra Comuni – afferma tranchant De Pasquale – Non è cieco campanilismo ma la consapevolezza dell’eterogeneità del territorio e dei suoi bisogni».

Il capolista di “Domani è oggi” in un post pubblicato sul suo profilo social che ha stimolato una fitta discussione alla quale hanno preso parte numerosi utenti pizzitani. Gli stessi, in larga maggioranza, si sono espressi per il “no” al “Progetto Valentia”, rivendicando uno spirito d’appartenenza non assimilabile, per ragioni storico-culturali ed economiche, ad altre realtà territoriali.

«È vero che gli Enti locali del Sud versano in situazioni di enorme difficoltà e non sono spesso in grado di garantire i servizi essenziali – ha spiegato De Pasquale – e che problemi comuni richiedono sforzi e risposte comuni. Per questo è necessario fare rete e porre rimedio alla carenza di risorse e servizi, o al loro costo eccessivo, con uno spirito di condivisione. Ma la risposta non è una fusione che, per molti versi, potrebbe essere percepita come mera assimilazione. La nostra missione è quella di ricostruire il tessuto sociale connettivo di Pizzo ed il suo senso di comunità, a partire dalla nostra identità e dalla nostra storia.Giù le mani da Pizzo».

La replica di Diego Brancia per i promotori

Sul post social di De Pasquale arriva anche la replica del portavoce del Progetto, Diego Brancia: «Comprendo perfettamente che in campagna elettorale si tenti la polarizzazione dell’attenzione su questioni “identitarie”, molto anacronistiche in una logica di coesione e lungimiranza. Ma parlare di “utopia” per un progetto di fusione (quindi costituzione di un nuovo ente locale) che non si conosce diventa argomento retorico. Noi del Progetto Valentia (e non Grande Valentia) abbiamo lavorato con studi alla mano sui vantaggi derivanti dalla costituzione di un grande ente locale da 80.000 residenti (la IV città della Calabria). Certo il vero nodo sarebbe: un solo sindaco, un solo consiglio comunale, una sola giunta! Tante “poltrone” in meno, tante campagne elettorali “inutili”; nel contempo molti servizi per i cittadini. Bene! Posto questo, il Progetto Valentia vi invita ad un pubblico dibattito sul tema. Per spiegare che “uniti si può ricercare lo sviluppo”, come testimoniano realtà del tipo di Lamezia Terme(Sambiase+ Sant’Eufemia+Nicastro), Corigliano-Rossano, La Grande Pescara (200.000 abitanti), Casali del Manco (20.000 abitanti ); la Grande Cosenza (in fieri)».