Città e ambiente

Bellezze di Calabria. Le sculture megalitiche di Campana, nel cuore della Sila

Di origine misteriosa e di datazione incerta, capolavori opera dell’uomo forse risalenti alle civiltà mesopotamiche.

Le due sculture megalitiche di Campana, località Incavallicata, in provincia di Cosenza, sulle alture della Sila jonica sono di origine misteriosa e di datazione non meno confusa. Rappresentano: la prima, un esemplare di elefante, dalle dimensioni maestose, con tratti somatici del tutto originali; la seconda, verosimilmente, un guerriero seduto, del quale sono visibili i soli calzari, fino al ginocchio.

La statua dell’elefante, di altezza superiore ai cinque metri, è particolarmente interessante, perché raffigurerebbe una specie estinta circa 11.000 anni fa, l'”Elephas antiquus”, della quale, appena qualche anno fa , venne rinvenuto un fossile integro sulle rive del vicino lago Cecita.

Una coincidenza impressionante, anche nelle dimensioni e nella struttura delle zanne, che induce alcuni a datare l’opera ben prima del sorgere delle civiltà mesopotamiche o egiziana. Altri propendono, invece, per una datazione più recente, il III secolo a.c., associando l’animale scolpito agli elefanti di Annibale o di Pirro.Quanto alla seconda struttura, denominata il ‘Guerriero seduto’, si eleva per circa mt 7,50 e potrebbe essere la rappresentazione di un dignitario con postura regale, simile a quelle che si notano, in Egitto, nel tempio di Abul Simbel o presso i Colossi di Memnome.In qualunque caso, si tratta di una testimonianza di eccezionale rilievo, che pone i giganti di Campana al vertice delle sculture megalitiche Italiane.