Costume e società

Abitudini e modo di vivere, cosa cambia in zona rossa nei paesi: San Nicola da Crissa

L’incremento dei casi di covid19 hanno fatto diventare il centro della Valle dell’Angitola un piccolo focolaio, per questo motivo il presidente Spirlì ha adottato una apposita ordinanza restrittiva. Come cambiano le abitudini degli abitanti?

Al momento a San Nicola da Crissa i casi positivi sono ben 41.

L’ordinanza rimarrà in vigore fino al 28 marzo compreso, poi si deciderà sul da farsi, dipende dal numero dei contagi. I cittadini stanno affrontando in maniera diligente e tranquilla questa nuova fase, consapevoli che le restrizioni sono per il loro bene.

In ogni caso nel piccolo centro dell’entroterra vibonese, gli abitanti sono abituati a questo modo di vivere nei periodi invernali. Per le strade ci sono poche persone in giro, lo era prima del Covid e a maggior ragione adesso.

Da casa si potrà uscire per comprovate esigenze, come lavoro, salute e fare la spesa. Ma questi spostamenti sono una abitudine per i sannicolesi che, quotidianamente – anche prima della zona rossa – per questi motivi si spostavano per andare in altri centri e nel capoluogo. Quindi cambierà poco nelle abitudini di ogni giorno, forse mancherà a qualcuno la passeggiata in piazza, ma questa è una cosa che ben si può sopportare, senza particolari sacrifici. I bambini ed i ragazzi resteranno a casa, è vero, ma anche questo ai temi di oggi non è un problema insormontabile, visto che molti si contattano tramite i social.

Unico cambiamento sostanziale sarà la chiusura di barbieri, parrucchieri e bar, che saranno ulteriormente penalizzati in questa fase, anche dal punto di vista economico.

La giornata di ieri è trascorsa senza particolari problemi, anche perché non ci sono state novità sui contagi. Dal punto di vista sanitario, salvo qualche situazione un po’ preoccupante, i soggetti positivi non hanno manifestato molti problemi e dunque si spera che entro le due settimane potranno ristabilirsi.

Tra i contagiati il più anziano è un settantenne, quindi salvo patologie dovrebbe reagire al coronavirus più velocemente. Per fortuna una bambina che era risultata positiva all’antigenico, ha dato negatività al molecolare, ma c’è preoccupazione per il sanitario vaccinato a gennaio che ha contratto il Covid nei giorni scorsi.

Nella giornata di ieri, gli over 80 non allettati, si sono recati a Monterosso Calabro per ricevere la prima dose di vaccino.

Il personale scolastico, lunedì 29 marzo dovrà recarsi al palasport di Serra San Bruno per la vaccinazione, così come stabilito dal nuovo piano dell’Asp di Vibo Valentia. Per alcuni di loro ormai è troppo tardi, poiché sono stati già contagiati e si trovano in quarantena vigilata. Infatti, il focolaio scoppiato nella scuola al momento registra due operatori e tre insegnanti positivi al molecolare, segno che le critiche sulla chiusura delle scuole alla fine non erano così infondate.