Cultura

Zungri, un nuovo appuntamento con “Un libro al mese. Visti da vicino”. Il 3 novembre alle ore 18.00

“Un libro al mese. Visti da vicino”, la rassegna di libri giunta all’ottava edizione e quest’anno inserita all’interno di Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro 2021, presenta – sotto l’impeccabile regia di Titti Marzano, perfetta padrone di casa – un nuovo interessante appuntamento il 3 novembre alle ore 18.00 nella splendida cornice di Palazzo Gagliardi con la presentazione, in anteprima nazionale, del volume degli archeologi Santino Alessandro Cugno e Rosalba Piserà. Un testo scientifico, edito da L’Erma di Bretschneider, che porta in sé le tracce dell’evoluzione del nostro territorio.
Una serata all’insegna della Cultura e del Libro alla presenza di Elisa Nistiò, direttore dei musei e parchi archeologici di Scolacium e Kaulon ed il Segretario Regionale del MIC; Salvatore Patamia, mentre a moderare l’incontro sarà il giornalista Tonino Fortuna, direttore di Zoom24. A portare i saluti dell’amministrazione comunale, l’assessore alla Cultura, Daniela Rotino.

Zungri, l’opera realizzata dai due archeologi Santino Alessandro Cugno e Rosalba Piserà, è, come si legge nel sottotitolo del libro, uno studio sulla archeologia di un villaggio rupestre medievale nel territorio di Vibo Valentia, Zungri appunto. Per meglio capire il valore di questo volume, può essere utila leggerne un breve stralcio.

Degna di nota è la diffusa presenza di enormi silos per lo stoccaggio dei cereali, scavati nella nuda roccia e di diversa forma e tipologia (a campana, a sacco, ecc), che sembrano rimandare all’età bizantina o addirittura ad una cronologia più antica. Di conseguenza, in epoca greca e/o bizantina, questo sperone roccioso doveva essere un immenso deposito collettivo per le granaglie, che si producevano nella zona del Poro; soltanto in un secondo momento, probabilmente in una fase inoltrata del Medioevo, quando l’esigenza di concentrare la raccolta del grano venne meno, Zungri prese forma come abitato “strutturato” vero e proprio. La maggior parte delle unità rupestri testimonia, ancora in tempi molto recenti, il parziale riutilizzo come ripari per gli animali, magazzini e cantine, conglobati in abitazioni preesistenti, oppure come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. Frequenti e visibili sono gli interventi di riadattamento alle varie esigenze che le escavazioni hanno subìto nei secoli, soprattutto in corrispondenza degli interni e degli ingressi, con integrazioni di murature e scale in legno.”

Appuntamento, quindi, mercoledì 3 novembre alle ore 18.00 a Palazzo Gagliardi. Saranno presenti gli autori.