Un investimento milionario che doveva dare occupazione, ma la Regione ha sempre negato l’accreditamento della Rsa.
Doveva essere il fiore all’occhiello, il punto di rilancio occupazionale per un intero territorio e invece quel sogno che l’imprenditore Carmelo Militello che per anni ha coltivato sta per spezzarsi. Colpa della politica prima di tutto, di quella che lo ha prima corteggiato a investire per poi abbandonarlo a se stesso.
Militello, affermato imprenditore edile a Milano a inizio anni 2000 ha deciso di investire a San Nicola da Crissa, nel cuore della Valle dell’Angitola, iniziando a costruire una struttura RSA per anziani. I costi, oltre 4 milioni di euro, hanno avuto il loro frutto nel novembre del 2009, quando Villa Sara, nome della moglie dell’imprenditore, ha aperto i battenti.
Da qui sono passati tanti politici calabresi, ingolositi dalla grande opportunità che Militello stava per regalare al territorio con la più alta percentuale di spopolamento ed emigrazione. Assessori e Consiglieri Regionali, sindaci, consiglieri provinciali e Deputati per non parlare del mondo Sanitario. Tutti inserivano Villa Sara nella propria agenda e partecipavano a incontri con lo stesso imprenditore.
Non potevano mancare le promesse, per un accredito della struttura che avrebbe garantito anche la gestione. Costruito per oltre 50 posti letto e allo stesso tempo altrettanti posti di lavoro, Villa Sara era vista come la FIAT della Valle dell’Angitola e di tutta la provincia di Vibo Valentia. Una struttura come poche, avveniristica, funzionale e dal panorama mozzafiato, dove gli utenti potevano contare su tutti i confort.
L’imprenditore Militello, vista la sua esperienza milanese, voleva più servizi ed aveva progettato un piccolo villaggio con alloggi per i dipendenti e familiari degli assistiti. Però, non aveva fatto il conto con la situazione ambientale, dove le attività lavorative sono messe sotto pressione dalla mentalità poco aperta dei territori. E, cosi nel giro di soli 13 anni quel sogno si sta per esaurire tra false promesse e una lotta giornaliera per andare avanti.
La struttura si mantiene da anni con le rette degli ospiti e con le risorse dell’imprenditore, che varie volte ha chiesto l’aiuto della Regione o dell’Asp ma, come ci ha raccontato, ha sempre trovato la porta chiusa. Non c’è stato un minimo di finanziamento o di accredito in tutti questi anni, nonostante il servizio erogato servisse al territorio come una manna dal cielo. Niente di più facile era sostenere quest’imprenditore che aveva creduto in questo territorio, ma oltre a non ricevere aiuto, Militello è stato contrastato più volte. Cosa è successo veramente e perché questa struttura non può essere accreditata? Tanti enigmi che prima o poi saranno risolti perché alla fine tutto verrà a galla.
Carmelo Militello le ha provate tutte, ma niente da fare, le è sempre stata sbattuta la porta in faccia. Eppure la struttura è rimasta in piedi, tanto che per come ha affrontato l’emergenza Covid-19 ha ricevuto anche un premio dagli Stati Uniti. Villa Sara, però è collocata in una parte d’Italia dove non c’è meritocrazia, dove si tende a distruggere quel che di buono c’è e fare scappare le persone volenterose che vogliono investire e fare progredire un determinato territorio.
Forse sarà stato l’amore per questo paese che ha portato Militello a investire, ma se lo avesse fatto in altra Regione o Provincia più a Nord, oggi staremo a raccontare un’altra storia, quella di un imprenditore che avrebbe dato sostentamento a un territorio che finalmente si sarebbe riscattato e non avrebbe visto partire alcuni dei suoi figli. Dopo 13 anni tutti quelli che lodavano l’imprenditore Carmelo Militello per avere investito in paese, oggi gli voltano le spalle.