
Il portiere rossoblu da qualche partita titolare al posto dell’esperto Mengoni parla della gara con il Palermo, la sua ex squadra.
A Bari ha parato un rigore ad Antenucci, ma anche nella partite precedenti si è ben disimpegnato, meritando i complimenti degli osservatori. Leo Marson, 22 anni, friulano come Dino Zoff (un altro degli eroi Mundial dell’82), è diventato uno dei protagonisti della Vibonese dei tanti giovani promettenti, da cinque partite consecutive è il portiere titolare della Vibonese.
Una squadra che ha freschezza, voglia di lottare e giocare sempre, come è nel credo di Angelo Galfano. “Sì siamo un bel gruppo, è una prerogativa che ci contraddistingue e questo è importante – sottolinea Marson – Viaggiamo tutti insieme verso lo stesso obiettivo, senza personalismi”. Il gruppo e la collaborazione tra tutti, lo spirito giusto per andare avanti e regalare ancora tante belle soddisfazioni ai tifosi e al presidente Pippo Caffo.

“L’abbraccio con Mengoni domenica? E’ stato un gesto bello, non scontato, ma rientra nella nostra ottica di gruppo. Palermo è stata una tappa importante della mia vita e non solo della mia carriera, ce l’ho sempre nel cuore. Un messaggio ai palermitani? Non so dirlo in dialetto: venderemo cara la pelle”, conclude Marson.