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Truffa all’Inps nel Reggino, 18 misure cautelari

Operazione all’alba dei carabinieri

18 misure cautelari di cui una agli arresti domiciliari per Giuseppe Romeo e 17 obblighi di presentazione all’Autorità di Polizia Giudiziaria e sequestro preventivo di un importo di 110.000 euro circa considerato il profitto dei reati di truffa aggravata ai danni dell’Inps e dell’Arcea per il conseguimento di erogazioni pubbliche comunitarie. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

È il risultato dell’inchiesta condotta dai carabinieri di Reggio Calabria e coordinata dalla Procura della Repubblica guidata da Giovanni Bombardieri, scaturita dalle indagini avviate nel 2019 dalla Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni e dalla Stazione Carabinieri di San Roberto, che hanno portato alla scoperta di una serie di truffe aggravate e continuate ai danni dell’Inps, mediante la creazione di 7 aziende agricole “fantasma”, inducendo in errore l’Ente previdenziale, allo scopo di far percepire ai richiedenti (finti braccianti agricoli), dietro compenso di denaro o altra ingiusta utilità, le varie indennità previdenziali (disoccupazione, malattia, maternità e contributi genericamente previdenziali). Figura principale del sodalizio criminale Giuseppe Romeo, 65 anni, responsabile di un ufficio Caf di Reggio Calabria risultato al vertice dell’organizzazione, quale capo e organizzatore dell’associazione e promotore dei singoli reati.