Alle ore 18,30 di domenica 24 luglio scorso è stato presentato e illustrato ai cittadini convenuti nella chiesa della Madonna delle Grazie (seconda parrocchia di Francavilla) l’intervento di restauro dell’antico tabernacolo ligneo collocato sull’altare maggiore della suddetta chiesa. Il restauro del Tabernacolo è stato eseguito dal trio di Maestri restauratori: Rosario Columbro, Mary Marra e Gerardo Santaguida. Già negli anni passati (2015-2016) la comunità francavillese aveva apprezzato l’operato di questa équipe di artisti vibonesi, che allora avevano provveduto a restaurare la secentesca tela della “Circoncisione di Gesù”, quadro che si conserva nella chiesa del Rosario. Alla cerimonia di presentazione del manufatto sacro, previamente restaurato nel loro laboratorio vibonese, e quindi opportunamente ricollocato sull’altare maggiore della chiesa delle Grazie, sono intervenuti i tre restauratori del Tabernacolo. Il parroco, arciprete don Giovanni Tozzo, non si è limitato a porgere i consueti saluti di benvenuto alle autorità e a tutti i presenti, ed a presentare i tre artefici del restauro, ma nella sua prolusione particolarmente dettagliata ha fornito dati sulla storia del manufatto e soprattutto ha insistito sul significato fondamentale che ogni “tabernacolo” assume nella liturgia eucaristica, momento centrale e culminante di ogni celebrazione o funzione sacra. Riportiamo qui allegata la prolusione di don Giovanni Tozzo. Dopo la prolusione del parroco, ha preso la parola il Maestro Rosario Columbro; con l’ausilio di foto e diapositive proiettate su di uno schermo, il M° Columbro ha illustrato visivamente le varie fasi delle delicate operazioni di restauro, a partire dalle fotografie che ritraevano le pessime condizioni in cui si trovava il manufatto sacro, prima di procedere al restauro. Ha poi descritto gli interventi di pulitura, di asportazione croste, macchie, funghi, vernici, colori e altri materiali maldestramente applicati al manufatto ligneo in occasione di precedenti interventi improvvisati e approssimativi. Il progressivo e grave deterioramento del Tabernacolo è stato accentuato dalla forte umidità e dalla polvere, dalla azione di insetti e organismi xilofagi, micidiali per ogni manufatto in legno. Ad assestare il colpo di grazia all’antico Tabernacolo è stata la scelta infelice di legare strettamente i suoi fianchi lignei alle parti murarie dell’altare inserendovi spessori in polistirolo; ma il polistirolo, stretto contro il legno del Tabernacolo, impediva la circolazione dell’aria attorno al manufatto e soffocava il respiro naturale del legno, favorendo il ristagno dell’umido, della polvere e di altri agenti patogeni. Per ovviare a questi gravi inconvenienti i restauratori hanno escogitato la soluzione di ricollocare il Tabernacolo restaurato, ponendolo sull’altare maggiore, ma lasciandolo aperto sia sul retro, sia sui due fianchi, in modo da favorire la circolazione dell’aria e facilitare l’ordinaria pulizia di tutte le parti in vista del sacro manufatto ligneo. Al termine della presentazione “tecnica” esposta dal maestro Columbro, don Giovanni Tozzo, in qualità di Parroco-Curato e a nome della comunità da lui guidata, ha espresso ai tre Maestri vibonesi, Columbro, Marra e Santaguida, il plauso dei Francavillesi per il restauro particolarmente accurato dell’artistico, prezioso Tabernacolo, custodito nel nostro paese da quasi quattro secoli.