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Reddito di cittadinanza, in 42 avviati dal Comune di Vibo Valentia a lavori utili per la città

I progetti presentati sono dodici e prevedono l’impiego di 280 percettori del reddito, sulla base di un patto per il lavoro e l’inclusione. Chi rifiuta può perdere il sussidio.

Sono ben dodici i progetti Puc, i progetti utili alla collettività, presentati dal Comune di Vibo Valentia che hanno consentito e che consentiranno a chi percepisce il reddito di cittadinanza di lavorare per il miglioramento dei servizi cittadini. Sono 280, in totale, i destinatari dei progetti elaborati da Palazzo Razza ed inseriti nella apposita piattaforma del Centro per l’impiego, di questi 42 sono stati già avviati ad attività utili alla città.

«Il reddito di cittadinanza prevede che i beneficiari sottoscrivano un patto per il lavoro, a cura del centro per l’impiego, e un patto per l’inclusione sociale, a cura del servizi sociali del Comune – spiega il vice sindaco Mimmo Primerano -. All’interno dei vari patti è quindi prevista la partecipazione a servizi utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e, in linea generale, a tutela dei beni comuni. La nostra sindaca Maria Limardo ha voluto che si facesse il massimo per attivarli. Si tratta di una grande opportunità per tutti: per la città, per il miglioramento dei servizi e per i diretti interessati che lavoreranno, dalle otto alle 16 ore settimanali, per un totale di sei mesi e comunque per la durata eventualmente residua del sussidio statale».

A Vibo Valentia al momento sono 42 che hanno sottoscritto ed aderito ai relativi Puc. Di questi 8 lavorano come operai, 7 sono destinati all’apertura e chiusura dei cimiteri cittadini, 3 alla biblioteca comunale, 2 all’ufficio tributi, 2 alla delegazione di Vibo Marina, 20 negli uffici comunali.

Alcuni effetti benefici dei Puc sono già sotto gli occhi dei cittadini, come il rifacimento di alcuni marciapiedi ed altri interventi che sono stati effettuati dalla squadra di operai, altri sono meno evidenti ma altrettanto efficaci per il funzionamento della macchina burocratica del Comune che risente dell’impossibilità di bandire i concorsi per coprire i vuoti nella pianta organica. A questo proposito è necessario segnalare che un altro piccolo aiuto arriverà con il concorso bandito dal Ministero della Pubblica Amministrazione. Al Comune di Vibo Valentia saranno destinati cinque funzionari di cui due tecnici.

Tornando ai Puc, a breve dovranno esserne avviati altri. Cosa succede se qualcuno rifiuta di svolgere le attività proposte?

«I Puc sono da intendersi come un’attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il reddito di cittadinanza – spiega ancora Mimmo Primerano– , per cui, come prevede la legge, chi rifiuta di svolgere l’attività proposta viene segnalato all’Inps e rischia di perdere il sussidio. Però mi piace ricordare che i progetti di utilità collettiva oltre che un servizio alla Città, rappresentano un’importante occasione di inclusione e di crescita per i diretti interessati. Bisogna ringraziare gli uffici del settore Servizi Sociali che si sono dedicati ai progetti perché dietro a questi servizi c’è un lavoro lungo e complesso».