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Raccolta firme irregolari per liste alle Regionali, arrestato il sindaco di Trebisacce

Il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo è stato posto agli arresti domiciliari dai finanzieri della Compagnia di Sibari in esecuzione di un’ordinanza del gip nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari nella quale sono indagate 18 persone. Mundo è accusato di irregolarità nella raccolta delle firme per la presentazione della lista ‘Io resto in Calabria’, nella quale era candidato al Consiglio regionale in occasione delle elezioni del 2020.

Nell’operazione, denominata “Mayor” due dipendenti del comune sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio per tre e sei mesi. Gli indagati – raggiunti da avviso di garanzia – sono accusati, a vario titolo, di peculato, concussione, truffa, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e/o uso di schede e atti falsi. Dall’inchiesta sarebbero emerse irregolarità nella raccolta delle sottoscrizioni per il quorum per la presentazione della lista “Io resto in Calabria” nella Circoscrizione Nord a sostegno di Pippo Callipo Presidente. Mundo si sarebbe adoperato per reperire un maggior numero possibile di firme, raccogliendo, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori (alcuni inconsapevoli) e impiegando solo in un secondo momento un dipendente dell’Ufficio elettorale per una fittizia autenticazione. Ciò avrebbe consentito di raggiungere il quorum necessario. Dopo le elezioni nelle quale è risultato primo non eletto, secondo l’accusa, ha individuato soggetti compiacenti – tutti indagati – per sottoscrivere dichiarazioni nelle quali avrebbero attestato falsamente di avere riscontrato irregolarità in alcune sezioni di Paola ed Amantea. Dichiarazioni poi allegate al ricorso – dichiarato inammissibile – che il Sindaco ha presentato al Tar per ottenere il riconteggio dei voti.
Mundo, inoltre, per favorire un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del torrente Pagliara avrebbe costretto il direttore dei lavori di regimazione del torrente, a deviare il tracciato. Al riguardo sono in corso di esecuzione 26 provvedimenti di sequestro da parte dei carabinieri forestali