Sono tanti gli “scheletri industriali” sul territorio, che, dopo anni che le imprese hanno cessato le loro attività, si trasformano in luoghi di inquinamento del suolo e del sottosuolo spesso pericolosi. Il Procuratore Camillo Falvo, ha avviato la mappatura del territorio vibonese per censire tutti i residuati industriali sparsi nella provincia al fine di stilare un piano di bonifica. la mappatura si avvale di un elicottero dell’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri con il quale si effettuano controlli ambientali che rappresentano l’ennesima sfida volta a restituire ai cittadini territori che siano da vivere, oltre gli spazi già tolti alla ‘ndrangheta.

Anche questa volta sono state trovate cataste di rifiuti speciali di ogni genere: parti meccaniche e telai di autovetture, pneumatici, materiale inerte, elettrodomestici, calcinacci e derivati da opere di demolizione edile.

L’ennesima bomba ecologica su un’area di 8400 metri quadri è stata sequestrata dai Carabinieri di Vibo Marina e della Stazione Forestali di Polia, all’interno di quella che un tempo è stata la sede della Cevim (fabbrica di prodotti ittici surgelati).
Bonifica del territorio, quindi ripristino dello stato dei luoghi. È questa la prescrizione che verrà adottata nei confronti dei responsabili della dismessa azienda controllata dai Carabinieri con il coordinamento della Procura, previa qualificazione e quantificazione dei rifiuti da parte dei tecnici dell’Arpacal.
Allo stato l’area è stata sottoposta a sequestro per violazione del Codice dell’ambiente in base all’articolo relativo allo smaltimento non autorizzato di rifiuti.
