Nato e cresciuto a San Ferdinando, il compositore e pianista calabrese debutta ufficialmente questo anno sul mercato discografico con la prima raccolta di pezzi inediti al pianoforte. “La passione per la musica – racconta il musicista – é nata fin da bambino, tra le mura di casa. Furono i miei genitori che notarono la mia predisposizione e mi avvicinarono a questo meraviglioso mondo. Da lì, all’età di sei anni mi avviarono allo studio della musica presso l’unica insegnante del paese che offriva lezioni private. Quindi, a dodici anni, giunse il momento di studi piú impegnativi. La scelta cadde sul Conservatorio Francesco Cilea, a cui seguirono molti anni di viaggi e sacrifici tra San Ferdinando e Reggio Calabria. Ricordo che in quel periodo ricoprii anche il mio primo ruolo come Direttore di coro nella Cattedrale di San Ferdinando, una bella soddisfazione. Ad ogni modo, terminati gli studi presso il Conservatorio e conseguito il diploma, partii dalla Calabria andando incontro al mio futuro”. Giuseppe già da ragazzino aveva compreso di voler vivere con la sua passione: la musica. Accadde così che durante un soggiorno a Milano, esibendosi in un work-shop, il pianista calabrese sbalordì addirittura i giudici del tempio italiano della musica. “Mi ero trasferito a Varese e insegnavo in una scuola media. Un giorno capitai a Milano per partecipare ad un evento organizzato dal Teatro alla Scala. Si trattava di suonare, improvvisando dei pezzi di accompagnamento per dei balletti di danza classica. Alla fine fui avvicinato da uno degli organizzatori dell’evento, il quale mi sollecitò per iscrivermi ad un corso biennale che sarebbe iniziato presso il loro teatro. Mi lanciai senza pensarci due volte, ed oggi posso dire di aver fatto la scelta giusta”. Nella capitale meneghina Giuseppe scovò la sua “Eldorado”: una metropoli moderna, con un’eccelsa qualità della vita sotto tutti gli aspetti, il tutto abbinato alla grande considerazione, al rispetto e al sostegno che la società e le istituzioni hanno verso la cultura e le attività artistiche in generale. Dunque, terminato il biennio di specializzazione al Teatro alla Scala, seppur ancora molto giovane Giuseppe iniziò a costruirsi un curriculum di tutto rispetto. Infatti, l’esperienza milanese gli consentì si aprissero rapporti di collaborazione di primo piano: l’Arena di Verona, il Teatro di Basilea, il Teatro di Zurigo e tanti altri prestigiosi palcoscenici. “Dalla musica alla cultura, Milano mi ha dato modo di realizzarmi come persona e musicista. Lí essere musicista è considerato un lavoro a tutti gli effetti, ragion per cui la mia più grande soddisfazione nella musica é stato il fatto che suonare mi ha permesso di viverci. Ancora adesso, suonare non lo considero come un lavoro, poiché in tal caso perderei la sua carica di emozioni e passioni. Mi sono sempre detto che il giorno in cui dovrò suonare senza passione preferirò smettere, in quanto per me suonare é una sensazione di emozioni ed energia che provo ogni volta che mi esibisco”. Oggi, terminato il periodo di esperienze formative, Giuseppe ha deciso che é giunto il momento di offrire la sua arte musicale al grande pubblico. “Penso sia giunto il momento di lanciarmi nell’avventura di far conoscere la mia musica tramite il mercato discografico. Ogni cosa ha bisogno del giusto tempo di maturazione, ed io in questo momento mi sento pronto per affrontare un nuovo obiettivo della mia carriera di musicista”. Nei mesi scorsi sono già uscite le prime quattro tracce musicali dell’album d’esordio dal titolo “Piano Alchemy”, un concentrato di fioriture armoniche che avrà aggiunto un nuovo petalo il 5 maggio con l’uscita del brano “Following the river”, già disponibile su Spotify. In seguito, il prossimo mese di giugno vedrà la luce l’intero album composto da dodici pezzi, inclusi i precedenti. Per concludere, un mix di armonie e suoni che allontanano l’udito da musiche prettamente classiche, ma avvicinano i sensi a melodie di rhapsodyana memoria.