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Nuovo decreto in arrivo: scuole aperte, bar e ristoranti no. Evapora la zona gialla… fino al 30 aprile

Dopo Pasqua scuole in presenza fino alla prima media, ma per la zona gialla si prevede una “sospensione” fino al 30 aprile, per bar e ristoranti solo asporto e domicilio.

Con il nuovo decreto legge che sarà approvato dal Consiglio dei ministri prima del 6 aprile, che accompagnerà con ogni probabilità anche un nuovo Dpcm, le scuole saranno aperte dagli asili nido fino alla prima media anche in zona rossa. È probabile che già ad inizio della prossima settimana le nuove misure vengano presentate in via ufficiale.

Ieri il premier Mario Draghi in conferenza stampa ha avuto modo di anticipare la scelta di riaprire le scuole. «La volontà complessiva della cabina di regia – ha spiegato Draghi – è stata quella che se ci fosse stato uno spazio d’intervento lo avremmo utilizzato per la scuola fino alla prima media. Aprire ulteriormente aumenta però le forme di contagio, mentre alcune evidenze scientifiche mostrano come la scuola fino alla prima media non sia fonte di contagio, o comunque lo sia in modo molto limitato”.

Se vi sarà un allentamento sulle chiusure in ambito scolastico, ben poche saranno dopo Pasqua e fino al prossimo 30 aprile le novità in senso meno restrittivo nelle varie aree di rischio. Perché il 30 aprile? La data per la scadenza del prossimo decreto è stata scelta in virtù del fatto che proprio il 30 aprile scadrà anche lo “Stato di emergenza nazionale” che, dunque, andrà anch’esso eventualmente rinnovato. L’orientamento della cabina di regia è però quello che da dopo Pasqua, cioè nei fatti dal 7 aprile e fino alla fine del mese non siano più previste zone gialle.

Esattamente come già stabilito sinora nel decreto-legge del 13 marzo per il periodo dal 15 marzo fino al 6 aprile, in sostanza, anche nel prossimo decreto-legge dovrebbe essere previsto che ai territori che abbiano dei dati epidemiologici da zona gialla, si applichino ugualmente le norme della zona arancione. Bar e ristoranti sembrerebbero dunque destinati al solo servizio d’asporto e consegne a domicilio fino al prossimo 30 aprile in tutta Italia, così come dovrebbe slittare ancora la riapertura di cinema e teatri, per non parlare di piscine, palestre e i molti altri settori sinora al centro delle restrizioni.