Cultura

Monterosso e la Nuova 500, una antica tradizione ecologica li unisce

Non tutti lo sanno, ma la innovativa linea di abbigliamento studiata per affiancare il lancio della Nuova 500 della Fiat, avvenuto due giorni fa, affonda le sue radici in Calabria, precisamente a Monterosso Calabro (Vibo Valentia) ed è legata alla grafite. Un minerale il cui ultimo giacimento italiano si trova proprio nel piccolo centro del Vibonese.

Come, vi starete chiedendo? Partiamo dalla fine.

Wrad, azienda di abbigliamento e Fiat Nuova 500, hanno sviluppato insieme una collezione in edizione limitata (capsule) per celebrare il lancio della Nuova 500, icona del Made in Italy che dal 1957 ispira il cambiamento. Una collaborazione dinamica ispirata alla sostenibilità che ha innescato sinergie creative uniche, manifesto di una nuova cultura del design.

I capi della collezione sono tutti tinti di grigio con la polvere di grafite, sottoprodotto della produzione di elettrodi della Fiat e di altre aziende automobilistiche, che viene recuperata dall’azienda torinese Tecno EDM. Ben oltre il prodotto, il progetto restituisce dunque valore ad un minerale prezioso altrimenti scartato, recuperando fino a 40 grammi di grafite per ogni capo.

E cosa c’entra Monterosso? Presto detto: l’idea della capsule è nata dall’idea di ridare vita e perpetuare una tradizione di tintoria che stava per essere dimenticata. Per più di duemila anni infatti, dai tempi dell’antica Roma, in Calabria, a Monterosso Calabro si è utilizzata la grafite naturalmente presente nel territorio per tingere i vestiti. Tradizione in disuso dal 1940 che Wrad ha riscoperto grazie alle signore di Monterosso Calabro e re-immaginato in chiave contemporanea ed innovativa.

“Tutti i retailer che hanno aderito alla campagna sono diventati nostri partner per la progettualità sociale e ambientale della capsule e il messaggio positivo e dinamico che possiamo amplificare assieme in un momento sicuramente difficile – spiega Matteo Wrad – Il coinvolgimento di ogni retail partner diventa infatti un mezzo per aumentare la quantità di grafite riciclata nel processo produttivo e per divulgare un pezzo di storia tessile italiana, quella di Monterosso Calabro, legata alla tintura con polvere di grafite e, più in generale, per avvicinare un pubblico sempre più vasto al tema moda e sostenibilità”.

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