Si tratta di misteriosi antri scavati nella roccia arenaria di antica creazione di cui si sa ancora poco. Abitati almeno dal VIII secolo e utilizzati dai contadini sino agli anni ’90, cambiando molte volte faccia, da silos per la conservazione del grano a luogo di culto, solo dal 2003 sono fruibili.
Vengono chiamate le grotte degli Sbariati, ovvero coloro che fuggivano dai pericoli e qui trovavano rifugio.
È incantevole attraversare il percorso godendo della vista che si perde nel paesaggio verde delle colline che cadono a picco su mulini antichi, fino al mare del Golfo di Lamezia.
Ancora più sorprendente è il fatto che, sulle pareti rocciose, esistano altre grotte di stalagmiti e stalattiti non ancora accessibili al pubblico, aggiungendo un ulteriore alone di mistero e meraviglia.
Ogni unità rupestre è accessibile, regalando un’esperienza immersiva, che permette di osservare come queste cavità siano state utilizzate nel corso dei secoli.
Chi desidera un’esperienza più approfondita può affidarsi alla preziosa guida ambientale Stefania, che accompagna i visitatori attraverso un viaggio nel tempo e nella storia, per poi portarli al Museo della Civiltà Contadina, ricco di utensili e oggetti d’uso quotidiano, evocativi della vita semplice e genuina delle nostre nonne.
Non manca poi un tour del centro abitato dove i portoni delle vecchie abitazioni sono stati dipinti con immagini che raffigurano gli stessi abitanti, rendendo tutto molto suggestivo.
Si arriva alla chiesa della Madonna della neve per ammirare il prezioso quadro della scuola di Raffaello, è interessante scoprire la leggenda che vi sta dietro!
Dopo aver contemplato le meraviglie che la nostra terra ci regala, il giro termina con l’assaggio di gustosi prodotti tipici locali un vero trionfo di sapori che celebra la ricchezza della tradizione calabrese.
L’invito è di non smettere di stupirsi davanti alla bellezza e alla storia di questa terra, scopriamola, amiamola ed esortiamo tutti a fare lo stesso!