Scatta la protesta dei proprietari di palestre e centri fitness contro le chiusure a seguito del Dcpm anti covid partita ieri.
A dare il via Vincenzo Rado di Lanciano, il quale si è incatenato le mani a un paletto davanti al suo centro sportivo. “Chiuso per ignoranza. Basta“; questo il cartello che l’uomo si è appeso al petto. La sua provocazione è stata accolta da tutti gli altri proprietari di palestre e centri sportivi di Lanciano e comuni limitrofi che si ritroveranno a manifestare giovedì mattina. Resta invece aperta una palestra di Ferrara.
La protesta si sta espandendo a macchia d’olio anche a Cosenza e in altre località calabresi. . In effetti le rigorose misure anti-contagio imposte dai precedenti provvedimenti renderebbe bassissimo il rischio di infezione per questo la chiusura sarebbe da evitare. . È questo l’appello delle varie associazioni di categoria, ma anche degli utenti che sottolineano come il Dpcm sia contraddittorio rispetto alle prescrizioni dell’equipe tecnico-scientifica che per contrastare e prevenire il covid prescrive uno stile di vita sano. E attività fisica. Come dire “mens sana in corpore sano”. . La rabbia dei gestori è tanta, ognuno conta uno staff di numerosi collaboratori e dipendenti. Sono posti di lavoro per ora sospesi senza sapere se saranno risarciti, così come gli abbonamenti dei clienti che per la loro natura coprono un periodo piuttosto lungo, di solito sono trimestrali o semestrali.
Vittoria Sicari