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Il nuovo decreto del governo Draghi ri-congela la zona gialla, scuole in presenza fino alla prima media

Secondo alcuni rumours provenienti da Palazzo Chigi, il provvedimento dovrebbe essere pronto già per mercoledì 31 marzo. La proposta di Occhiuto: zona gialla rafforzata per riaprire bar ristoranti a pranzo.

E’ in dirittura di arrivo il nuovo decreto legge del governo Draghi sull’emergenza coronavirus. Le trattative in seno alle varie anime del governo sono in corso e sono febbrili, anche perché la Lega ha fatto sapere di non essere per niente convinta del decreto chiusure e ha chiesto rassicurazioni.

Il decreto confermerà quasi certamente il congelamento della zona gialla, lasciando l’Italia in zona rossa e arancione almeno fino al 30 aprile, ma si potrebbe partire da un presupposto nuovo: se la curva dei contagi lo consentirà allora lo stop alla zona gialla potrebbe decadere sulla base di una verifica sui numeri.

Come detto la Lega sta ponendo il freno sulle chiusure indiscriminate subito dopo il 7 aprile. L’obiettivo di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti è quello di consentire le riaperture subito dopo Pasqua. Ma nell’esecutivo in pochi sono d’accordo e in primo luogo lo stesso premier Mario Draghi. Togliere le restrizioni subito dopo le festività, dicono gli scettici, potrebbe mandare un messaggio sbagliato agli italiani, facendo pensare che l’emergenza stia scemando.

Il parlamentare cosentino Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera e probabile candidato alla Presidenza della Regione Calabria, da parte sua avrebbe avanzato – secondo quanto riportato da La Stampa – la proposta di “tagliando” periodico sulle chiusure nelle zone rosse ed arancioni prevedendo – dove la situazione dei contagi lo rendesse possibile – un alleggerimento del blocco con riaperture mirate. Ovvero una zona gialla rafforzata che permetta a bar e ristoranti di lavorare per qualche ora al giorno.

Detto questo, possiamo anticipare che il nuovo decreto Draghi dovrebbe contenere poche e precise norme: 

  • confermare il congelamento della zona gialla fino al 30 aprile, con la probabile (ma non certa) finestra di controllo dopo giorno 15 aprile (con la previsione di una zona gialla rafforzata);
  • confermare tutta l’Italia in due fasce: rosso e arancione; con bar e ristoranti chiusi, e il divieto di spostamento tra regioni;
  • consentire il rientro in classe agli studenti fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in zona arancione con il 50% di Dad nelle scuole superiori.
  • prevedere l’obbligo vaccinale per il personale sanitario a contatto con i pazienti e la norma a tutela di medici e infermieri vaccinatori. Chi non rispetterà l’obbligo, secondo la bozza che circolava fino a domenica, andrà incontro a sanzioni crescenti che andranno dallo spostamento ad altro incarico fino alla sospensione dello stipendio.

Intanto, da segnalare che sono in arrivo un milione di dosi di Pfizer, 500mila di Moderna e 1,3 milioni di Astrazeneca. Per non commettere errori o protrarre ritardi lo Stato è pronto ad intervenire con militari e volontari in caso di difficoltà delle Regioni.