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Il grido d’allarme della Penta Nuoto: Senza aiuti rischiamo di chiudere

Parla Daniele Murdà, presidente della società che gestisce la piscina di Vibo Marina: “Pochissimi aiuti, adesso ci attendiamo una mano dal Comune”.

“Cos’ì rischiamo di chiudere, speriamo che nel 2021 cambi qualcosa”, con queste parole ha iniziato il suo intervento ai microfoni di Radio Onda Verde, Daniele Murdà, anima della Penta Vibo Nuoto che gestisce la piscina di Vibo Marina. Struttura che ad inizio di febbraio dello scorso anno aveva raggiunto il numero di ben 600 tesserati ed era in fase di crescita. Poi il Covid ha fermato tutto ed anche la speranza di ritornare a fare sport nel sociale potrebbe scemare con il tempo, se non si darà la possibilità di riaprire a breve.

“Avrei tanto da direha spiegato Murdà il 2020 è stato un anno sofferto come per tutte le strutture. Per capire meglio, il nostro impianto ha costi per consumi che ammontano a 5-6 mila euro al mese. Adesso siamo senza utenza e quindi senza entrare in grado di farci andare avanti. Per fronteggiare l’emergenza ci è stato dato ben poco dal Governo, adesso ci aspettiamo qualcosa di più anche dal Comune. So che anche il Comune ha tanti problemi, ma se non vogliono farci chiudere penso che qualcosa dovranno pur dirla, anche loro per venirci incontro su affitto, acqua e spazzatura.”.

“Avevamo 600 tesserati – continua il presidente della Penta Vibo Nuoto -, attualmente facciamo solo gli agonisti e ospitiamo l’Arvalia di Lamezia, il tutto con grande sacrificio e per devozione a questo sport. Mettiamo tutto di tasca, con pochissimi aiuti. Mi rammarica in particolare il non potere ospitare chi trarrebbe più benefici dall’attività sportiva e dal nuoto. Avevamo otto ragazzi autistici, due down, e altri due con problematiche motorie e non abbiamo potuto gestirli neanche con il rapporto uno a uno. Ogni tanto qualche genitore ci chiama per sapere se è possibile riprendere, ma nessuno ci ha dato una risposta neanche a questo”.

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