Città e ambiente

I bus urbani ci sono, ma a Vibo Valentia pensiline, fermate e orari sono un mistero

Grazie all’intervento del prefetto Roberta Lulli sono state incrementate le corse e i collegamenti con i principali centri della provincia, ma prendere un bus è come sciogliere un rebus.

Forse il sindaco e l’assessore ai trasporti del Comune di Vibo Valentia non se ne sono accorti, ma la città e l’intero territorio comunale sono privi di tabelle delle fermate e delle pensiline per i bus urbani ed extraurbani. Così, l’incremento del numero delle corse, seppure meritorio, richia di diventare inutile.

Abbiamo provato a capire le fermate ed anche gli orari (sul sito della Fcl ci sono), chiedendo anche alle persone per strada, ma il risultato è stato scoraggiante: prendere l’autobus a Vibo Valentia spesso è come affidarsi a un terno al lotto. Lo stesso accade anche alla stazione di Vibo Valentia- Pizzo – abbandonata già di per se ed indecorosa – dove i pulmann arrivano più numerosi, ma nessuno sa quando e dove vanno.

Qualche giorno fa una coppia di turisti diretta a Tropea, scesa alla stazione vibonese, non sapeva come fare visto che i treni per la Perla del Tirreno passano da Vibo Marina e sono stati consigliati di tornare a Lamezia Terme per prendere il locale che attraversa la linea costiera vibonese. Come mai è successo? Perchè nessuno sapeva quando e come passasse l’autobus per Vibo Marina.

Vista la continua e persistente sordità delle istituzioni sul punto, abbiamo chiesto alla Fcl a chi spetta mettere orari e fermate. Risposta? Al Comune. Allora abbiamo deciso di fare un giro su internet alla ricerca delle famose pensiline e vedere se il costo sia così proibitivo. Ebbene, una pensilina può costare dai 1,700 euro ai 3.000 euro, mentre una tabella un centinaio di euro.

Fatti i calcoli, per segnalare e attrezzare una fermata si possono spendere circa 2.000 euro. Per trenta pensiline con cartello si potrebbe arrivare a 60 mila- 70 mila euro. Tanti, pochi? Non sappiamo, certamente darebbero decoro alla città e favorirebbero l’uso dei mezzi pubblici. Caro assessore ai trasporti, credo che la Regione Calabria, che finanzia opere inutili, potrebbe investire 100 mila euro per dare decoro alla città Capitale Italiana del Libro.