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Gli anni d’oro di Vibo Valentia: 1972, Miss Italia al 501 Hotel

Gli anni sessanta proiettano Vibo Valentia in una dimensione nazionale di primo piano. L’Agosto Vibonese, le Giornate Mediche Internazionali, La Rassegna Cinematografica Nazionale del Film d’Amatore, la partecipazione trionfale a Campanile Sera sul canale nazionale, i vari eventi canori fioriti dopo la chiusura del Festival della Canzone, continuano a fare parlare in positivo di questa terra.

Anche lo sport si accorge che la città si presta ai grandi eventi, il 16 luglio 1969 sul ring allestito nel teatro Valentini va in scena il match tra il tricolore Renato Golfarini e il tedesco Gerhard Piaskowy, valido per il titolo europeo superwelters, naturalmente in diretta tv sul Primo Canale. In mezzo a tutto questo la politica ripropone le ripetute richieste di diventare il quarto capoluogo della Calabria.

Canzoni, sport, cinema, scienza, arte, in tutto questo fiorire non poteva mancare la bellezza. Miss Italia nel 1972 e 1973 sarà a Vibo Valentia, nello scenario del nuovissimo 501 Hotel, fiore all’occhiello di tutta la Calabria.

ADDIO SALSOMAGGIORE. Dopo undici anni consecutivi, la rassegna nata dall’iniziativa del calabrese Enzo Mirigliani, era nato a Santa Caterina Sull’Ionio, finalmente approda in Calabria. Siamo nel 1972, Vibo Valentia è la prima tappa obbligata di questo esordio. A dire il vero è una tappa di rinascita dopo le contestazioni di Salsomaggiore (ci fu finanche una violenta sassaiola che ferì il presentatore Walter Chiari), che hanno “suggerito” al patron di spostare tutto nel suo amato Sud.

Daniele Piombi, presentatore della edizione del 1972 a Vibo Valentia

La manifestazione per la prima volta si svolge in tre giornate, da venerdì 25 agosto, con la elezione di miss Eleganza, a domenica 26 agosto con la elezione della reginetta d’Italia. E’ anche la prima volta che le ragazze sfileranno in un succinto bikini, e sarà anche l’ultima per parecchi anni ancora. Presidente della giuria è il senatore Antonino Murmura, affiancato dallo scrittore Giuseppe Berto, dagli attori Ugo Pagliai e Paolo Carlini, dalle attrici Paola Gassman, Elena Veronese e Paola Quattrini, dal regista Paolo Grimaldi, dalla miss in carica Maria Pinnone e dall’organizzatore Ezio Radaelli. Sono 43 le concorrenti, provenienti da tutto lo Stivale. La parte musicale della prima see’rata è affidata alla voce di Domenico Modugno, presentatore Daniele Piombi. Nell’ultima serata saranno di scena Alighiero Noschese e Mino Reitano.

LA PROTESTA DEI PITTORI. In un clima infuocato come quello del femminismo di quegli anni, non poteva mancare anche qui una piccola contestazione. Una parte dei pittori calabresi che dovevano immortalare le ragazze in gara si ribella, ne esce fuori un manifesto nel quale si legge: “La donna non è una merce, noi pittori ci rifiutiamo di interpretare lo snobismo di donne sciocche…”. Inutile sottolineare la risposta veemente della mamme delle aspiranti miss, con i testa la signora Danaelli, mamma di Ileana, Miss Piemonte, arrivata a Vibo Valentia con una sfilza di titoli nazionali, tra cui quello di Miss Muretto.

Proprio in quei giorni a Monaco di Baviera (allora Germania Ovest) inizia la XX Olimpiade dell’era moderna. Tra le 122 rappresentative in gara non c’è la Rhodesia, accusata di discriminazione razziale dalla maggior parte degli stati africani.

SCANDALO MISS CINEMA. Il primo titolo, quello di miss Eleganza, in palio il venerdì sera, viene attribuito alla ventiseienne di origini tedesche Ilka Sommer che sfila scalza davanti ai giudici, attrice e fotomodella. La seguono sul podio un’altra tedesca il cui cognome è uno scioglilingua e una ragazza giamaicana. Il giorno dopo è la volta della fascia di miss Cinema, in regia anche il produttore- regista Aurelio Grimaldi, la prescelta è Renata Cena, 17 anni dichiarati, miss Val D’Aosta, alta 1,70, è commessa in un negozio d’abbigliamento (alla padrona per venire a Vibo, come riportano le cronache giornalistiche dell’epoca – ha chiesto un permesso tirando in ballo una zia malata). La sua massima aspirazione era diventare la «Bella Tolera», una reginetta che si elegge ogni anno a Chivasso durante il Carnevale. Qualche giorno appena e si scopre che la neo miss è appena tredicenne, a segnalarlo, dicono i maligni, è stata la seconda classificata Cinzia Romanacci. Scoppia un mini scandalo, ma tutto finisce in una bolla di sapone. E’ la stessa Romanacci a rinunciare al ricorso, grazie anche alla mediazione dell’avv. Alfredo D’Agostino.

In città ed in Calabria l’entusiasmo è alle stelle. La carovana di miss Italia attraversa le vie del centro prima della finalissima, attorniata da migliaia di persone. Un bagno di folla che emoziona anche Alberto Lupo e Alighiero Noschese, i mattatori delle ultime due serate.

VINCE ADONELLA MODESTINI. Nella serata di domenica arriva la proclamazione di Miss Italia 1972. Il titolo va alla bellissima miss Veneto, Adonella Modestini, 17 anni, frequentante il quarto anno di Ragioneria. Nata a Caorle nel 1955 da genitori originari di Foligno e figlia di un colonnello dell’Aeronautica, è molto elegante e sportiva. Alta 1,73 Ha capelli neri lisci, riga in mezzo, viso regolarissimo dal largo sorriso. La ragazza è sportiva e d’estate aiuta il padre, colonnello in pensione, a gestire un camping alle porte di Caorle (Venezia) dove vive. La mamma dopo la proclamazione: «Nel nostro camping lei è la reginetta, non c’era bisogno di concorso per darle lo scettro». Fa benissimo i conti, parla in tedesco. Soprattutto è molto ammirata dal pubblico.

Sono ben quattro le damigelle d’onore di questa edizione: Tanina Di Grado, 18 anni, miss Toscana, Patrizia Luparia, 17 anni, miss Cinema Romagna, la cosentina Rosellina Lupinacci, definita “le più belle gambe del concorso” (l’anno precedente a Salsomaggiore era passata inosservata, l’orgoglio calabro è salvo!), e Paola Corazzi, miss Roma.

Insieme a Saverio Mancini, Mirigliani decise che la prima uscita ufficiale della neo miss Adonella Modestini fosse a due passi da Vibo, a San Nicola da Crissa, ospite d’onore del festival “La Vozza d’oro”.

Tuttavia il cognome della reginetta suggerisce fin dall’inizio che non rimarrà nei sogni degli italiani tanto a lungo. Per Adonella Modestini e per molte altre ragazze, l’esperienza vibonese sarà l’unica nel mondo dello spettacolo. Ma si sa, e lo conferma Enzo Mirigliani, “La Miss più bella è sempre la prossima, quella deve essere ancora eletta”. Sicuramente più interessante sarà l’edizione del 1973.

Michele La Rocca

“La donna non è una merce, noi pittori ci rifiutiamo di interpretare lo snobismo di donne sciocche…”

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