Costume e società

Digital Green Pass, solo con il “passaporto vaccinale” sarà possibile tornare a viaggiare

Liliana Carla Bettini, blogger nel settore dei viaggi e delle crociere, spiega per ViViCity le soluzioni possibili per riprendere a viaggiare

Liberi di viaggiare questa estate? Potremo muoverci liberamente o avremo delle limitazioni?

Un elenco sempre crescente di destinazioni turistiche auspica nel poter riaprire i confini e revocare le restrizioni di viaggio attuali.

Altri stati hanno già aperto le porte ai viaggiatori vaccinati e richiedono test negativi e requisiti di quarantena per coli che non lo sono.

Da qui, si evince che coloro che sono stati vaccinati potrebbero saltare i controlli più severi imposti a tutti gli altri. Ma è davvero così?

Sebbene nessun paese abbia, ancora, stabilito la vaccinazione come condizione per l’ingresso, questa potrebbe iniziare a diventare standard una volta che i vaccini inizieranno ad essere diffusi su larga scala.

E non sono solo i paesi a richiedere una sorta di prova, anche le compagnie di viaggio e le compagnie aeree hanno iniziato a richiederlo.

Saga, una compagnia di crociere specializzata in viaggi per gli over 50, ad esempio, afferma che tutti i viaggiatori dovranno ora essere completamente vaccinati, mentre la compagnia aerea australiana Qantas ha ripetutamente affermato che i passeggeri dovranno mostrare la prova della vaccinazione prima di imbarcarsi sui voli.

La Commissione Europea ha proposto di introdurre il Digital Green Pass per ripristinare la libertà di movimento in Europa. Il pass cartaceo o digitale sarà la prova che una persona è immunizzata, è risultata negativa per covid-19 o ha ricevuto un vaccino. Includerà un codice QR per proteggere i dati dei cittadini. 

Questo documento di viaggio consentirà ai cittadini dell’UE di muoversi in sicurezza all’interno dell’Unione europea durante questa pandemia covid-19.

Sebbene il progetto di risoluzione per il pass verde sia stato approvato dalla Commissione europea, ci vorranno alcuni mesi prima che gli Stati membri dell’UE possano attuarlo.

Il certificato sarà valido fino alla fine della pandemia covid-19, secondo Didier Reynders, Commissario UE per la giustizia, mentre i test PCR e la quarantena in Europa continueranno a consentire la libera circolazione della popolazione.

L’UE sta attualmente lavorando al software di verifica per garantire che l’approccio sia fluido in tutti gli Stati membri. Oltre ai membri dell’UE, il programma è stato aperto a partner non UE come l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia e la Svizzera.

Ogni governo, attualmente, sta valutando i passaporti vaccinali ed alcuni hanno persino iniziato a distribuirli. Oltre al “bollino verde” di Israele, che consente ai cittadini vaccinati di accedere a determinati servizi, una manciata di altri paesi in tutto il mondo ha anche iniziato a rilasciare certificati che potrebbero presto consentire a coloro che hanno ricevuto il vaccino di viaggiare all’estero.

In Islanda, i cittadini che avevano ricevuto due dosi di vaccino ora hanno diritto a un certificato, mentre in Danimarca, i viaggiatori vaccinati possono ora stamparne uno dal sito web del governo. Il paese prevede inoltre di lanciare un’app per smartphone che può essere mostrata ai controlli dei passaporti per dimostrare lo stato di vaccinazione. 

Il Bahrein, nel frattempo, ha lanciato la sua app BeAware che contiene un codice QR collegato al suo registro nazionale dei vaccini.

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La sfida per qualsiasi “passaporto vaccinale” internazionale è creare un sistema che sia facile da usare e protegga i dati dei viaggiatori, ma consentirà loro di navigare in un groviglio complesso e in continua evoluzione di regole e restrizioni in tutto il mondo.